Stava partecipando ad una competizione chiamata ‘La corsa della bora’ ma muore di infarto poco prima di raggiungere il traguardo.
L’uomo cinquantasettenne, Manlio Millo, è morto a causa di un malore durante la gara podistica.
A Trieste domenica 8 gennaio 2023 si è svolta una gara podistica chiamata La corsa della bora, a partecipare alla gara c’era Manlio Millo, uomo di 57 anni di Mestre, morto poco prima di raggiungere il traguardo a causa di un malore durante la gara. L’atleta ha partecipato durante il pomeriggio alla S1 Half 21 km e pare si trovasse in pianura, su una spiaggia, a pochi metri dall’arrivo quando improvvisamente ha accusato un malore e si è dovuto accasciare a terra davanti ad alcuni operatori che fortunatamente presidiavano quella zona.
Sono immediatamente intervenuti i soccorsi ma il risultato è stato comunque un arresto cardiaco. La rianimazione cardiopolmonare è iniziata subito: gli addetti, che sono stati fortunatamente precipitosi, sono stati poi affiancati da due squadre composte da (12 operatori fra cui due infermieri e due medici) del soccorso alpino. In principio sono stati utilizzati dei defibrillatori e in seguito hanno cercato di rianimare Manlio tramite rianimazione cardiopolmonare avanzata. In tutto ciò è intervenuto anche l’elisoccorso con un’équipe sanitaria che ha immediatamente portato l’atleta presso l’ospedale di Udine. Sfortunatamente gli svariati tentativi per salvargli la vita sono stati purtroppo vani.
L’organizzazione dell’evento ha espresso la massima vicinanza alla famiglia dell’uomo, con un particolare pensiero rivolto alla moglie che quel giorno gareggiava di fianco a lui. Anche l’assessore regionale all’ambiente, ovvero Fabio Scoccimarro ha mandato un messaggio in quanto era anche presente durante le premiazioni appunto della manifestazione, quest’ultimo ha scritto:
“Le mie sincere condoglianze e la vicinanza alla famiglia dell’atleta.”
Manlio e sua moglie Francesca avevano deciso di partecipare a questa gara perché entrambi amanti dei bellissimi panorami costieri. Questa maratona gli avrebbe permesso di percorrere questi panorami a piedi insieme al loro gruppo composto da 15 camminatori. La coppia aveva scelto di percorrere 21 km a partire dal pomeriggio e quindi partecipare a metà maratona; percorso che prevedeva, lungo il tratto finale, che si percorresse un pezzo di strada fronte mare pieno di sabbia e scogli nei pressi circa di Portopiccolo: luogo in cui l’atleta cinquantasettenne si è sentito male.
I compagni del gruppo sportivo lo chiamavano ‘gigante buono‘ e ora lascia soltanto dolore sia a quest’ultimi sia a sua moglie Francesca e al figlio Davide, di 22 anni. Il gigante buono viene ricordato con tanto tanto affetto e tutti gli amici ed il gruppo podistico si stringono a Francesca offrendole non solo supporto, ma ricordandole anche che per lei ci saranno sempre come una grande famiglia.
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