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Musei, Tar boccia la nomina dei direttori stranieri. Franceschini: ‘Figuraccia mondiale per l’Italia’

La sentenza del Tar del Lazio arriva come una doccia fredda: la nomina dei direttori di cinque musei italiani, frutto della riforma Franceschini del 2015, è stata bocciata. I direttori dei musei interessati dalla sentenza del Tar sono: Peter Assmann del Palazzo Ducale di Mantova, Martina Bagnoli delle Gallerie Estensi di Modena, Paolo Giulierini dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Carmelo Malacrino di Reggio Calabria, Eva Degl’Innocenti di Taranto. Era circolato anche il nome di Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum, ma per un vizio di forma il ricorso presentato contro la sua nomina è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza il Mibact deve sostituire i direttori dei musei in questione, mentre resta in carica il direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt perché in questo caso è stato respinto il ricorso presentato contro la sua nomina.

Dopo la polemica scoppiata all’indomani delle nuove nomine ai vertici museali, per via del numero dei direttori stranieri, a due anni di distanza arrivano le bocciature del Tar, contro le quali il Mibact ha già annunciato il ricorso in Consiglio di Stato. Certo, non tutti i direttori ‘bocciati’ sono stranieri, ma il vespaio si è originato soprattutto a proposito di una parte della sentenza che cita l’inammissibilità di nominare cittadini stranieri, come vediamo in basso.

E mentre Enrico Mentana commenta sarcastico su Facebook ‘È giunto il momento di dare al Tar del Lazio un presidente straniero’, leggiamo che la decisione della sezione seconda quater, presieduta da Leonardo Pasanisis, accoglie i ricorsi presentati da due partecipanti ai concorsi, Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e Francesco Sirano, con riferimento alle nomine del direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena, dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto, nonché del Parco Archeologico di Paestum.

I temi del ricorso e la sentenza del Tar
Nel ricorso si contestano in particolare tre aspetti del concorso indetto dal ministero nel 2015: l’assegnazione giudicata ‘magmatica’ e poco chiara di una parte dei punteggi; le modalità di svolgimento delle prove orali, contestate perché a porte chiuse; e l’ammissione di cittadini stranieri, irregolare perché “il bando – scrivono i ricorrenti – non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al Mibact di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’art. 38 d.lgs. 165/2001”.

Per quanto riguarda l’assegnazione dei punteggi, i giudici considerano poco chiari i criteri dei 20 punti ai candidati della ‘decina’ ammessi al colloquio con la commissione. Non si comprende “il reale punteggio attribuito a ciascun candidato, anche in ordine al criterio di graduazione di ogni singolo punto dei 20 da assegnare all’andamento della prova orale, a conclusione del colloquio sostenuto”, senza contare che lo scarto minimo dei punteggi tra i candidati “meritava una più puntuale e più incisiva manifestazione espressa di giudizio da parte della commissione nella valutazione dei colloqui e nell’attribuzione dei relativi punteggi, piuttosto che motivazioni criptiche ed involute”.

E ancora, le prove orali “sono state svolte a porte chiuse”, mentre, chiarisce il Tar, “occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso a chiunque voglia assistervi, anche e soprattutto ai candidati”. Infine la partecipazione al concorso di candidati stranieri viene contestata perché contraddice la norma del 2001 secondo la quale “cittadini degli Stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale”.

Dario Franceschini difende le nomine dei direttori museali

Il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini ha commentato su Twitter : “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”

Proseguendo: “È assurdo fare distinzioni sulla nazionalità dei candidati. Il direttore della National Gallery è italiano mentre quello del British Museum è tedesco. Davvero un grande danno di immagine”. “Sono preoccupato per la figura che l’Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore”. E ancora “La selezione internazionale è stata svolta da una commissione imparziale“. “Trovo strano che la sentenza parli di stranieri quando in realtà sono direttori europei e ciò contrasta con la Corte di Giustizia Europea e il Consiglio di Stato: io sono avvocato e uomo politico con esperienza, so che le sentenze non vanno commentate ma contrastate nelle sedi proprie”.

Vittorio Sgarbi sulla bocciatura dei direttori di musei
A intervenire sul discorso è stato anche Vittorio Sgarbi: “Decisione impeccabile dal punto di vista normativo. Il problema – spiega lo storico e critico dell’arte – non è abolire il Tar (come pure, incredibilmente, ha dichiarato qualche esponente del Governo) ma il criterio di selezione dei direttori. Se io, tramite bando – osserva Sgarbi – cerco un segretario generale per il Comune di Roma, non estendo la ricerca ai candidati di Amsterdam. Il Tar ha solo ribadito che, secondo quanto stabilito dal bando, il reclutamento di dirigenti della Pubblica Amministrazione (perché tali i direttori sono considerati) doveva essere riservato solo a candidati italiani, così come previsto dal decreto legge 165 del 2001. Il ministro, pertanto, invece di additare all’opinione pubblica il Tar come presunto colpevole del caos che si verrà a creare, dovrebbe far valere il proprio ruolo, cambiare i criteri e avere il coraggio di effettuare nomine per chiara fama. A questo punto – conclude Sgarbi – per decenza e per illegittimità della nomina, mi auguro che l’austriaco Peter Aufreiter, direttore della Galleria nazionale delle Marche a Urbino, lasci l’incarico“.

Intanto i direttori la cui nomina è stata bloccata dal Tar del Lazio saranno sostituiti ad interim.

Chi sono i direttori stranieri dei Musei italiani?
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I direttori di musei sospesi dall’incarico sono Peter Assmann del Palazzo Ducale di Mantova, Martina Bagnoli delle Gallerie Estensi di Modena, Paolo Giulierini dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Carmelo Malacrino di Reggio Calabria, Eva Degl’Innocenti del Museo Archeologico di Taranto. Proprio la direttrice del Marta ha commentato senza troppe parole: “Adesso non posso dire niente, solo che aspetto disposizioni dal mio ministro”. Maggiori informazioni nelle schede della fotogallery qui sopra.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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