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Il Museo Egizio di Torino, dopo tre anni e mezzo di lavori, riapre al pubblico con una veste totalmente rinnovata: nuovi spazi espositivi, un logo senza la scritta ‘Torino’ e la possibilità di coniugare la bellezza estetica delle opere con la fruibilità delle tecnologie 2.0. Oltre, infatti, alla possibilità di tradurre, con tablet alla mano, i geroglifici che per millenni hanno portato con sé i misteri di questa antica civiltà, c’è spazio anche per un nuovo percorso multimediale dedicato interamente al Nilo che, insieme all’ampliamento della superficie espositiva (la struttura ha inglobato l’ex Galleria Sabauda) porta il museo, secondo gli esperti, al secondo posto per importanza dopo quello del Cairo. Domani, 1° aprile 2015, l’apertura al pubblico.
Il Museo Egizio di Torino, dunque, riapre le porte dopo un lungo periodo di lavori che hanno portato ad un ampliamento della superficie da 6mila a 10mila metri quadrati. Disposto su quattro piani e collegato da un sistema di scale mobili, il percorso museale – opera del premio Oscar per la scenografia Dante Ferretti – ricrea, idealmente, la risalita del Nilo e permette ai visitatori di ammirare gli oltre 30mila reperti conservati che vanno dal paleolitico al VI secolo dopo Cristo.
Non solo. Con la sua nuova veste, il museo diventa anche multimediale con la possibilità, da parte dei visitatori, di utilizzare tablet e smartphone per conoscere più da vicino ogni reperto conservato. Oltre all’introduzione di audioguide in lingua araba, infine, il museo si rinnova, come dicevamo, anche per quanto riguarda il logo: scompare la scritta ‘Torino’ per lasciar spazio ad un geroglifico simbolo dell’acqua, quasi a voler sottolineare un legame ideale tra i fiumi Nilo e Po. Domani 1° aprile, dunque, l’apertura ufficiale al pubblico con l’ingresso gratis per i cittadini fino alle ore 22.
Per info www.museoegizio.it.
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