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La nuova giapponesata da stropicciarsi gli occhi è un trend in forte crescita nel paese del Sol Levante: le mutande per smartphone. Sì, avete letto bene, a Tokyo vanno molto questi piccolissimi slip che si possono far indossare al proprio cellulare: ovviamente vanno infilati dal basso e possono rimanere belli aderenti nella zona al di fuori dal touchscreen (o anche sopra la parte sensibile al tocco), con nessuna valenza di utilità pratica se non quella estetica. Anzi, c’è anche una motivazione decisamente assurda. Qui sopra una collezione, dopo il salto scopriamone di più.
In Giappone c’è una nuova moda, quella della lingerie per smartphone: trattasi appunto di una serie di abbigliamento intimo che apre un nuovo, assurdo, settore degli accessori per cellulari. Dai tanga ai mutandoni della nonna, dagli slip con linea femminile a quelli maschili, passando per i boxer e chi più ne ha più ne metta, nei fornitissimi negozi di gadget per dispositivi mobile di Tokyo e delle altre metropoli nipponiche ce n’è davvero per tutti i gusti. Dunque, un modo per abbellire il telefono, ma anche per “proteggerlo”.
I più pratici possono trovare anche un’utilità in tutto questo dato che la parte inferiore dello slip va a “chiudere” l’ingresso microUSB per la ricarica della batteria. Come vi abbiamo già raccontato con il metodo per la pulizia, può accumulare polvere e arrivare anche a dare problemi. Tuttavia, non si tratta di una chiusura ermetica e in realtà nasconde una motivazione un po’ perversa ossia quella di nascondere le parti intime dello smartphone. Non scendiamo nei dettagli, potete fare le dovute associazioni tra design del dispositivo e del corpo umano senza fatica.
LE CUSTODIE GIAPPONESI PER SMARTPHONE PIU’ ASSURDE
Ad ogni modo, il nome di questo accessorio è SmartPants ed è stato commercializzato per la prima volta dal produttore Bandai. Ci sono modelli in silicone, altri in tessuto aderente, ci sono decorazioni e disegni davvero di ogni tipo e il prezzo è anche abbastanza contenuto visto che si aggira intorno ai 2-3 euro. Addirittura è possibile acquistarli attraverso distributori automatici. E se qualcuno, per qualche strano motivo, volesse importarli in Italia? Ci sono siti giapponesi che lo consentono, oltre che famosi siti di aste online, per un mercato grigio sorprendentemente fiorente.