Sono passati 40 anni esatti da quella giornata del 18 luglio ai Giochi Olimpici di Montreal 1976, in Canada, quando Nadia Elena Comaneci dimostrò al mondo come un’atleta potesse davvero volare. I giudici rimasero tutti sbalorditi e per la prima volta si alza il 10. Il numero perfetto nella ginnastica , e non solo, un numero che vale oro e l’ingresso di diritto nella storia dello sport internazionale. Un 10 che non si scorda mai.
Nemmeno 15 anni e Nadia Elena Comaneci ha dimostrato quel giorno di essere una delle migliori atlete del pianeta e probabilmente nella storia delle Olimpiadi. A 40 anni da quella straordinaria espressione di eleganza, Nadia Elena Comaneci ha cosi commentato il suo ricordo alla Gazzetta dello Sport: “Non mi sembra che siano già passati quaranta anni, forse è perché ricordo ogni attimo di quel giorno. E’ tutto nella mia testa, non lo dimenticherò mai. Ricordo che ero una bambina e non sapevo molto delle Olimpiadi. Avevo visto in Tv i Giochi di Monaco, mi ricordavo di una ginnasta russa, Ludmila Tourischeva. Nient’altro. Non avrei mai pensato di poterne far parte un giorno”.
L’emozione traspare ancora nelle parole della Comaneci. Il suo record non potrà mai più essere battuto, dopo l’edizione canadese dei Giochi Olimpiaci l’età minima per partecipare è stata alzata a 16 anni e lei che ne aveva solamente 14, e otto mesi, rimarrà per sempre nei libri della storia della ginnastica e dello sport in generale.
La piccola Nadia inizia a gareggiare in pedana già all’età di sette anni dopo essere stata scoperta da un insegnante di educazione fisica. La sua scalata verso il record e l’oro Olimpico continua a salire. Oltre le grandi doti fisiche e atletiche, la ragazza del “voto proibito”, il 10, era anche un’atleta intelligente e coraggiosa. Solo cosi riuscì ad ottenere quel voto che non era possibile dare nemmeno secondo il tabellone che mostrò al pubblico 1.0, invece il numero era un 10. Tutta la differenza del mondo, come quel giorno, di 40 anni fa, fece Nadia Elena Comaneci, scrisse una nuova pagina della nostra storia.
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