Napoleone Bonaparte: ecco le frasi celebri (e qualche curiosità) sul condottiero più famoso della storia. Proprio oggi, 5 maggio 2016, cade il 195esimo anniversario della morte dell’imperatore, avvenuta nell’isola di Sant’Elena e celebrata, come tutti sappiamo, nell’arcinota ode manzoniana dal titolo, appunto, Il cinque maggio. Forse non tutti sanno, però, che oltre ad una serie infinita di frasi e di citazioni celebri, Napoleone è famoso anche per alcune curiosità che da sempre accompagnano la sua figura, dalla passione per la scrittura al terrore – era superstizioso – per i gatti neri. Volete saperne di più? Continuate a leggere.
E’ considerato il più grande stratega della storia Napoleone Bonaparte, militare e uomo politico francese tra i più illustri del suo tempo. Dopo aver sottomesso gran parte dell’Europa, anche grazie ad un’opera rivoluzionaria sia dal punto di vista strategico che sociale, la disastrosa campagna di Russia lo portò inevitabilmente alla rovina, portandolo ad abdicare (si era incoronato Imperatore dei francesi nel 1804) e ad un primo esilio all’isola d’Elba, per poi tornare a Parigi e riprendere il potere durante i leggendari ‘cento giorni’. Ma a giugno di quell’anno, era il 1815, la battaglia di Waterloo, contro l’esercito britannico e prussiano, ne segnò definitivamente la caduta e Napoleone, costretto all’esilio, partì alla volta di Sant’Elena, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Proprio alla sua morte, come dicevamo, è legata una delle pietre miliari della letteratura italiana, la poesia che Alessandro Manzoni scrisse dopo aver appreso della morte del condottiero. Dall’ode dedicata a Napoleone Bonaparte, dunque, alle frasi celebri, e alle curiosità su una delle figure più affascinanti della storia.
Napoleone Bonaparte, frasi celebri
‘Con le baionette puoi farci pressoché di tutto, tranne che sedertici sopra.’
‘L’uomo non ha amici. Ne ha solo la sua fortuna.’
‘Io non sono superstizioso: solamente non sfido ciò che non conosco.’
‘La strategia è l’arte di far buon uso del tempo e della distanza… la distanza può essere recuperata, il tempo mai.’
‘Anche il sole ha le sue macchie.’
‘Chi teme d’essere conquistato è prossimo alla sconfitta.’
‘Coloro che vogliono ingannare i popoli e governarli ad esclusivo loro vantaggio hanno interesse a mantenerli nell’ignoranza.’
‘Che cosa è un governo? Nulla, se non è sostenuto dall’opinione.’
‘La morte può essere l’espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.’
‘La sola vittoria contro l’amore è la fuga’.
‘Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura.’
‘Per essere dei grandi leader è necessario diventare studiosi del successo e il miglior modo che conosco è quello di conoscere la storia e la biografia degli uomini che già hanno avuto successo. Così la loro esperienza diventa la mia esperienza.’
‘Signore dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo, affinché possa assistere al mio trionfo.’
‘Chi ha voglia di rovinare gli uomini deve solo permettere loro tutto’.
Napoleone Bonaparte, curiosità
Non era un ‘nanerottolo’
Come dicevamo, sulla figura di Napoleone Bonaparte ‘aleggiano’ alcune curiosità che, tra leggenda e realtà, hanno contribuito ad alimentare il fascino attorno a questo personaggio. Ad esempio, a dispetto di quanto si crede, non era poi così basso di statura, o almeno non per i canoni dell’epoca: gli storici, infatti, concordano sul fatto che fosse alto 1,68 centimetri, 3 in più rispetto alla media dei francesi del tempo.
Era superstizioso
In molti sono convinti che Napoleone avesse una vera e propria fobia per i gatti: in realtà, come ha precisato Katharine MacDonogh, storica e autrice del libro ‘Storia dei cani e gatti a corte dai tempi del rinascimento’, non vi sono testimonianze precise che attestino l’ailurofobia, ovvero il terrore dei gatti, del generale: Napoleone era superstizioso ed evitava con cura di ‘scontrarsi’ con i gatti neri.
La passione per la scrittura
Oltre ad essere stato autore di frasi celebri e di citazioni entrate nella storia, Napoleone Bonaparte fu anche romanziere: nel 1795 scrisse un’opera in prosa, Clisson et Eugenie, che fu data alle stampe però solo nel 1920.
Napoleone, legislatore
Un’altra delle curiosità (o bufale, non è ben chiaro) che circolano sul web a proposito di Napoleone, è quella sul divieto, in Francia, di dare a un maiale il nome, appunto, di Napoleone: benché bizzarra è solo una leggenda, visto che nessun articolo del codice napoleonico (che è poi il codice civile francese) contiene un simile divieto.
Una grande scoperta storica
Forse non tutti sanno che la più grande conquista durante la spedizione napoleonica in Egitto, nel 1799, non fu militare né politica, ma ugualmente di enorme portata storica: si tratta della famosa Stele di Rosetta, scoperta da un ufficiale francese, che diede il via, aprendo lo studio dell’antico Egitto, alla comprensione dei geroglifici – la stele, infatti, ne contiene la traduzione greca.
L’innovazione del cibo in scatola
Sempre durante una delle sue innumerevoli campagne militari, l’esercito di Napoleone sperimentò un’altra ‘invenzione‘ che avrebbe rivoluzionato il modo di mangiare dell’intero pianeta: il cibo in scatola. Il merito fu di un pasticcere, tale Nicolas François Appert, che mise a punto un metodo di cottura del cibo chiuso ermeticamente in vasetti di vetro.
Il soprannome di Napoleone
Tra le varie curiosità attorno alla figura di Napoleone c’è anche quella che riguarda il suo soprannome: fin da piccolo, infatti, i suoi genitori lo chiamavano Nabulio.
Una ciocca di capelli all’asta
Durante un’asta svoltasi a Londra nel 1996, una ciocca di capelli appartenuta al condottiero sembra sia stata venduta per 4mila e 600 euro. Una cifra piuttosto consistente, se si considera che un ciuffo appartenuto al Duca di Wellington è stato battuto per soli 753…
Il ladro della Gioconda
Concludiamo la nostra carrellata di frasi celebri e di curiosità su Napoleone Bonaparte, con un’altra leggenda metropolitana secondo la quale il generale trafugò il famoso dipinto. In realtà, secondo gli storici, l’opera si trovava in Francia già dal 1517 poiché fu lo stesso Leonardo a portarcela. Con molta probabilità il quadro fu successivamente acquistato dal re Francesco I e tenuto poi da Napoleone, che era un grande appassionato di arte. In questo modo la Gioconda entrò a far parte della collezione permanente del Louvre, all’epoca chiamato Museo Napoleone. Ma da dove è nata questa bufala? Probabilmente dal fatto che, durante la campagna militare in Italia, i soldati napoleonici trafugarono davvero alcuni dipinti importanti, ma senz’altro non la Gioconda.
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