Anziano muore per un malore dopo aver subito un furto, due persone arrestate e tra queste una donna: svolta dopo il decesso di un uomo a Napoli.
Il fatto si sarebbe verificato nel cuore del capoluogo campano, in piazza Principe Umberto, il 19 ottobre scorso. La prima persona a finire in manette sarebbe stato un uomo di 46 anni, fermata poche ore fa la presunta complice.
Il 19 ottobre scorso, un anziano si sarebbe trovato a bordo della sua auto insieme alla moglie quando i due indagati, secondo quanto riportato dall’Ansa, con un pretesto lo avrebbero convinto a fermarsi.
A quel punto sarebbe avvenuto il furto: i ladri avrebbero sottratto due borse all’anziano che, colto da malore in via Taddeo da Sessa, sarebbe deceduto poco dopo.
Sulla vicenda sarebbe stata aperta un’indagine nel cui ambito, il 20 ottobre scorso, sarebbe scattato il primo arresto.
In manette sarebbe finito un 46enne ritenuto complice della donna successivamente individuata e sottoposta a misura cautelare.
Poche ore fa sarebbe arrivata un’altra svolta nel caso, con l’arresto di una donna ritenuta parte della coppia in azione il 19 ottobre scorso in piazza Principe Umberto a Napoli.
Stando alle informazioni diffuse dall’agenzia di stampa, la donna indagata e arrestata poche ore fa sarebbe accusata, in concorso, di furto pluriaggravato e morte come conseguenza di altro delitto.
Si tratterebbe di una 45enne e l’uomo fermato prima di lei, riferisce ancora l’Ansa, sarebbe suo marito. Le indagini sarebbero condotte dalla polizia.
La vittima, riporta RaiNews, sarebbe un pensionato di 82 anni che non avrebbe retto allo spavento per la rapina subita e sarebbe stato colto da un infarto.
Secondo quanto si apprende sul dramma consumatosi ai danni dell’anziano a Napoli poche settimane fa, gli inquirenti avrebbero trovato nelle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza della zona un fondamentale contributo alle indagini.
Preziosi anche i dati che gli investigatori avrebbero raccolto attraverso il sistema cattura-targhe presente nell’area teatro del furto, ma anche alcune informazioni acquisite via web.
Attraverso l’analisi dei profili social in uso agli indagati, infatti, gli inquirenti sarebbero arrivati a individuare gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e della donna arrestati in merito al tragico episodio che ha coinvolto l’anziano. Un’attività investigativa particolarmente articolata che avrebbe così portato ai due arresti.
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