[didascalia fornitore=”ansa”]Auchan[/didascalia]
A Napoli, all’interno dell’ipermercato Auchan di Ponticelli, chiuso ormai da oltre due mesi, diverse decine di tonnellate di alimenti di ogni genere rischiano di essere gettate. Una gran quantità di prodotti è già finita nei cassonetti e molti altri beni di consumo, dai surgelati alle bibite, passando per lo scatolame, ci finiranno a breve. Il supermercato è chiuso dallo scorso 3 aprile, giorno in cui ai lavoratori è stato negato l’accesso. Da allora è completamente spento, con all’interno tutta la fornitura rimasta, mentre intorno, il resto del centro commerciale continua a funzionare regolarmente. Nel frattempo gli ex dipendenti si sono organizzati con un presidio fisso all’interno della struttura, affinché nessuno tocchi la merce.
Gennaro Strazzullo, segretario generale napoletano della Uiltucs-Uil che sta seguendo da vicino la vertenza sindacale, ha chiarito le ragioni del presidio permanente: ‘I lavoratori sono riuniti in assemblea permanente nel salone della centro commerciale e non consentono a nessuno di entrare nell’ipermercato. Non sarebbe ammissibile che altri lavoratori mettano le mani sulle derrate alimentari mentre 138 persone sono state lasciate senza stipendio da oltre due mesi e senza nessun preavviso’. Situazione delicata dunque, che di fatto impedisce sia alla direzione del centro commerciale, che nel frattempo ha cambiato nome da Auchan a ‘Neapolis’, sia a quella di Auchan Italia, di compiere quanto avrebbero voluto, ovvero donare quelle grandi quantità di cibo ai più bisognosi, per evitare che andassero perdute. Tuttavia per non peggiorare ulteriormente i rapporti con i lavoratori, la merce rimarrà negli scaffali dell’ipermercato, finché non passerà inesorabilmente ai cassonetti dell’immondizia.
La situazione è purtroppo molto pesante, le trattative tra azienda e sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, per il momento non hanno portato a nessun accordo accettabile. E’ confermato che per 246 lavoratori non c’è alcuna soluzione di futuro reimpiego. ‘La situazione rischia di degenerare se non si individua una soluzione alternativa alla chiusura degli ipermercati che colpisce lavoratrici e lavoratori delle aree più deboli del Paese, creando disinvestimenti dove invece c’è bisogno estremo di lavoro. Alla probabile perdita del posto di lavoro sono esposti anche ulteriori 200 lavoratori di altri otto ipermercati in Campania, Puglia, Sicilia e in Emilia Romagna. Per questi lavoratori, dal prossimo settembre scadranno i contratti di solidarietà, paracadute sociale per scongiurare il piano di esuberi avviato da Auchan in questi anni e che ha coinvolto complessivamente 1400 lavoratori interessati da procedura di licenziamento collettivo e altre centinaia di addetti coinvolti dalle procedure attivate a livello locale’, ha spiegato il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Mirco Ceotto.