Napoli: chiude la palestra che ha salvato gli scugnizzi dalla strada, gestita da Lino Silvestri, dopo un’ordinanza comunale.
La storica palestra di Napoli, che – per anni – ha salvato tanti ragazzi difficili, chiude i battenti. Un’ordinanza del Comune, infatti, ha predisposto lo sgombero del luogo in cui, attraverso il pugilato, il titolare Lino Silvestri ha tolto “gli scugnizzi dalla strada“. Ecco cosa è accaduto.
Si chiude un capitolo durato 20 lunghi anni. La palestra per ragazzi difficili, ossia la NapoliBoxe, gestita da Lino Silvestri, chiude i battenti per volere di un’ordinanza del Comune. Il titolare ha sottolineato che quello ha rappresentato un luogo di recupero e di salvezza per molti ragazzi destinati a un futuro senza speranze o legato alla criminalità.
“Toglievamo gli scugnizzi dalla strada“, ha affermato Silvestri, il quale ha spiegato anche come si è ritrovato in una situazione ingestibile che ha portato, nei fatti, allo sfratto della struttura sportiva che ha sottratto tanti giovani alla criminalità locale.
La polizia municipale e i vigili del fuoco hanno partecipato alle operazioni di sgombero previste dall’ordinanza comunale, anche se l’amministrazione ha comunicato che troverà una soluzione per ovviare all’incresciosa situazione che si è venuta a creare.
Lino Silvestri spiega come si è arrivati a una situazione ingestibile, che ha portato, poi, allo sgombero della struttura che ha gestito per due decadi come maestro di boxe.
Nel 2001, dopo aver vinto un bando, ha ottenuto la palestra, per la quale pagavano 500 euro al mese di fitto sempre pagati, fornendo ai ragazzi lo spazio e gli strumenti giusti per poter portare avanti la loro passione, “impegnandoci con i nostri fondi“, sottolinea l’uomo.
La situazione è cambiata quando il canone è incrementato notevolmente, in quanto il fitto mensile è stato rimodulato in maniera retroattiva da parte del Comune, salendo a 10.800 euro al mese. “Una follia“, commenta Silvestri, il quale rivela anche che “oggi ci troviamo con due milioni di debito“.
La palestra, secondo quanto sostiene il maestro, è “un presidio di legalità“, in quanto permette ai ragazzi di allenarsi, fare gare e campionati, allontanandosi dalla strada. E, in merito allo sgombero, afferma che il locale va consegnato al Comune perché “forse serve a qualcun altro“.
La NapoliBoxe non è l’unica palestra sottoposta a sgombero: infatti, stesso destino è toccato anche alla Gianni Maddaloni di Scampia che ha un debito di 385 mila euro di affitto arretrato.
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