Curato a Napoli un bambino ucraino in fuga dalla guerra. La ricostruzione dell’esofago del piccolo Dmytrii, di soli 5 anni, arrivato dall’ospedale di Mariupol.
Un bambino di 5 anni è stato trasportato da Mariupol a Napoli, tramite un corridoio umanitario, per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. E’ la storia di Dmytrii, sfuggito alla guerra e arrivato in Italia all’ospedale pediatrico Santobono per una ricostruzione dell’esofago tramite un corridoio umanitario. Dalla nascita era affetto da atresia dell’esofago.
Da Mariupol a Napoli. Il piccolo Dmytrii, 5 anni, è stato traferito all’ospedale pediatrico Santobono grazie a un corridoio umanitario. Il bimbo, affetto dalla nascita da atresia dell’esofago, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
L’atresia dell’esofago è una patologia congenita molto rara, che comporta una malformazione dell’apparato digerente superiore, e compromette il corretto passaggio del cibo cibo da bocca a stomaco bloccandolo, con il rischio costante di inalazione di saliva nelle vie respiratorie.
L’operazione esofago-colon plastica è stata eseguita all’ospedale pediatrico Santobono. E’ stata l’equipe del dottor Giovanni Gaglione a trattare il caso, per un lungo intervento molto delicato.
Il direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia pediatrica Santobono–Pausilipon, sulla riuscita dell’intervento, ha dichiarato che l’esofago mancante è stato ricostruito avvalendosi dell’utilizzo un tratto di colon che è stato fatto passare dietro lo sterno fino al collo.
Dalla nascita Dimytrii era stato costretto a ingerire il cibo tramite l’alimentazione esclusiva da un sondino che porta direttamente nello stomaco.
Il direttore Rodolfo Conenna ha affermato che l’operazione è riuscita correttamente. Un intervento molto lungo che, qualora non dovessero esserci complicazioni, una volta conclusa la riabilitazione porterà il bimbo finalmente a poter iniziare a ingerire cibo solido.
Sempre il direttore generale dell’Aorn Santobono-Pausilipon ha rivelato che Dimytrii era già stato sottoposto a un’operazione in passato, ma con un esito negativo, a Mariupol, città presa di mira poi a marzo dall’avanzata dei russi.
Un altro intervento dunque avrebbe dovuto tenersi in Ucraina, quando è esploso il conflitto. Ma grazie a diverse associazioni presenti sul territorio è stato reso possibile trasferire il paziente a Napoli.
Sono più di 100, fino a questo momento, i bambini fatti arrivare dall’Ucraina e presi in carico dal personale sanitario partenopeo. Pazienti affetti da patologie croniche e oncologiche, che una volta arrivati dai territori di guerra diventano una priorità, fa sapere infine Conenna.
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