Napoli‬, ‪Fondazione Giovanni Pascale‬‬: corruzione all’ospedale dei tumori, arresto per primario e altri sei

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Sono sette le persone arrestate a Napoli con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta per le forniture di dispositivi medicali e macchinari nell’Istituto Tumori Pascale di Napoli. Nelle carte delle indagini ci si riferisce a un appalto che va dal 2014 e 2015, per un volume di affari di due milioni di euro. Le indagini sono state coordinate dal pool del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dai pm Carrano e Woodcock che hanno scoperto come i sette professionisti si arricchivano ai danni dei malati di tumore. Oltre al primario del reparto di Oncologia sono stati arrestati il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Elia Abbondante, un dirigente dell’ospedale e diversi imprenditori attivi nel settore delle forniture di prodotti medicali.

I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Napoli e del nucleo speciale di polizia valutaria, hanno eseguito decreti di sequestro preventivo e sette misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari e altrettanti provvedimenti di sequestro patrimoniale nei confronti di persone accusate, tra l’altro, di corruzione per le forniture di prodotti all’Istituto nazionale dei tumori ‘Pascale’ di Napoli. Decisivi gli accertamenti del nucleo di Polizia tributaria del colonnello Giovanni Salerno.

Agli arresti domiciliari è finito Francesco Izzo primario del reparto di oncologia interna, che si occupa di tumore al fegato, e sua moglie, alla quale erano riconducibili le società di mediazione che avrebbero aumentato il prezzo delle forniture. Il meccanismo era semplice: il primario disponeva l’acquisto di prodotti a trattativa privata, evitando in questo modo il bando di gara, e la distribuzione era fatta da una ditta riconducibile proprio alla moglie del primario.

Gli arresti domiciliari sono stati stabiliti anche per il direttore amministrativo del Pascale all’epoca dei fatti, ossia il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Elia Abbondante, che avrebbe dovuto controllare le procedure di acquisto e i bandi di gara.

Gli altri arrestati sono tutti professionisti: un informatore scientifico, un commercialista, imprenditori, che potranno replicare alle accuse e dimostrare lo stato delle cose nel corso dell’inchiesta.

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