Il gioielliere che aveva ucciso due rapinatori a Ercolano è stato assolto dal Tribunale di Napoli. Secondo il giudice il fatto non costituisce reato.
Era stata chiesta l’archiviazione per il gioielliere che il 7 ottobre del 2015 aveva ucciso due uomini – uccidendoli sul colpo – componenti di una banda di rapinatori con la sua pistola, legalmente detenuta. L’assoluzione per legittima difesa nell’udienza della giornata di oggi, intorno alle 15 di questo pomeriggio.
Il tribunale di Napoli, la prima sezione penale, ha deciso di assolvere il gioielliere che nel 2015 aveva sparato ad Ercolano (Napoli) a due rapinatori facenti parte di una banda. Gli uomini avevano tenuto di rapinarlo, e l’uomo aveva risposto sparandogli e – in data 7 ottobre – uccidendoli sul colpo.
Secondo il giudice Antonia Napolitano Tafuri dunque il fatto non costituisce reato, e dunque le accuse di eccesso di legittima difesa sono decadute. L’arma, con la quale il proprietario di una gioielleria aveva sparato ormai sette anni fai ai due rapinatori, era inoltre detenuta legalmente e con regolare porto d’armi.
Già la procura di Napoli negli scorsi anni, con il procuratore Raffaello Falcone ed Ernesto Sassano, aveva chiesto l’archiviazione del caso e l’assoluzione durante il dibattimento in aula. L’udienza è avvenuta nella giornata di oggi introno alle 15 del pomeriggio, dove prima l’avvocato Renato D’Antuono (della parte civile) insieme a quello dell’imputato hanno dato luogo alla discussione. Maurizio Capozzo, legale del gioielliere, ha chiesto dunque – e ottenuto – l’assoluzione del suo assistito per legittima difesa.
La vicenda risale come detto al 2015. Il proprietario della gioielleria si era recato all’istituto di credito Scavi di Ercolano per prelevare una grossa somma di denaro. Una volta uscito fuori con circa cinquemila euro in contanti, una banda di sei rapinatori professionisti lo aveva affiancato, minacciandolo di consegnargli i soldi.
I rapinatori inoltre, che lo avevano seguito in scooter, erano armati di una pistola. L’arma era però finta. Come emerso successivamente dalle indagini si tratta sì di un giocattolo, ma non presentava il classico pallino rosso all’estremità della canna.
Dunque, una volta sotto scacco il gioielliere aveva tirato fuori la sua pistola, uccidendo due dei sei della banda di rapinatori. Per gli altri complici era scattata la condanna per rapina a sei anni di reclusione. Un processo portato avanti con rito abbreviato. Per il gioielliere invece, nella giornata di oggi, è arrivata l’assoluzione.
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