E’ morta così, a Napoli, Elvira Zriba travolta sul lungomare da una moto impennata e lanciata a folle velocità. Scagliata a 20 metri di distanza senza via di scampo. L’uomo alla guida è risultato senza patente.
E’ la notte tra domenica e lunedì, sono l’una di notte e la giornata lavorativa di Elvira volge al termine, cameriera presso lo chalet “Chiringuitos”, in via Caracciolo a Napoli, si appresta a compiere quello che sarebbe stato il suo ultimo compito prima di tornare a casa.
Afferra il sacchetto dei rifiuti e si avvia presso i cassonetti della differenziata, sul lungomare di Napoli, a Mergellina, dove le luci nonostante l’ora sono ancora accese e la gente ancora passeggia, forse si guarda intorno Elvira pensando a cosa avrebbe fatto di li a poco.
A Napoli una moto impennata lanciata a folle velocità
Non immagina la giovane donna di origini tunisine che quella notte non stesse finendo solo l’estate, non stesse finendo solo la sua giornata di lavoro. Per la 34enne, purtroppo, quella sera sarebbe finita tutta la sua vita.
Nel modo più tragico, nella maniera più assurda. Mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali, per depositare il sacchetto di rifiuti nell’apposito cassonetto, una moto lanciata a tutta velocità, impennata, si parla di 100 chilometri all’ora, le si scaglia contro.
Elvira, forse, non l’ha neppure vista quella moto. Del resto in pieno centro abitato, ad un’ora in cui comunque ci sono ancora i locali aperti e la gente passeggia serena, è impossibile immaginare una tale assurdità.
Un pirata della strada, un giovane di Frattamaggiore, senza patente, su una moto non sua, con la responsabilità di una ragazza seduta sul sellino posteriore, lancia il mezzo a tutta velocità impennando senza riuscire più ad avere il controllo.
Non deve neppure averla vista, il trentenne pirata della strada, la povera Elvira. Sbalzata sull’asfalto per più di 20 metri mentre pensava solo che la sua giornata lavorativa volgeva al termine.
Soccorsa e trasportata d’urgenza dai sanitari del 118, al Cardarelli di Napoli, è deceduta per le gravi ferite riportate.
Il conducente della moto e la ragazza che era sedute dietro di lui sono stati portati anche loro al pronto soccorso. La caduta dalla moto è stata pesante ed hanno riportato varie fratture ed alcuni traumi in particolare la ragazza.
La stessa tragica fine del fratello
Elvira Zriba, una vittima innocente della follia di qualcun altro, di Pianura, non avrebbe mai potuto immaginare di trovare la morte in questo modo a otto mesi da quella di suo fratello Mustapha, un 36enne investito ed ucciso da una auto pirata.
Un fato avverso quello dei due fratelli che li ha strappati alle loro giovani vite, nello stesso identico modo. Il conducente che ha ucciso nel dicembre scorso il fratello di Elvira era, infatti, il dipendente di un garage della zona dove il fratello ed Elvira risiedevano che guidava una auto non sua.
Intanto gli inquirenti hanno visionato l’incidente tramite una videocamera di sicurezza e sono in attesa degli esami tossicologici fatti sul ragazzo mentre la gente sui social invoca l’ergastolo.