Napoli e Juventus, prove generali di Serie A

Da una parte Maurizio Sarri alla ricerca di consenso tra i tifosi juventini, dall’altra un Gennaro Gattuso che vuole provare a salvare una stagione che classifica alla mano, potrebbe rivelarsi davvero fallimentare. Si è arrivati così alla finale di Coppa Italia, che ha anticipato il ritorno della Serie A (riavvio fissato per sabato alle 19:30 con Torino-Parma) e che ci ha lasciato importanti indizi di salute sul Milan, sull’Inter, sul Napoli, ma soprattutto sulla Juventus.

Una finale anonima

La squadra di Gennaro Gattuso, dopo aver eliminato l’Inter di Antonio Conte grazie a un pareggio frutto di una mentalità cinica e attendista, è riuscita ad acciuffare la Coppa Italia, ai danni di una Juventus davvero anonima, che si è vista sfumare dalle mani un altro trofeo, dopo la Supercoppa Italiana vinta dalla Lazio. Il Napoli ha dimostrato di saper tenere testa alla Juventus, seppur in una versione davvero anonima. Nel primo tempo le uniche tre occasioni pericolose per Cristiano Ronaldo e compagni, non sono partite dai piedi di Pjanic o da quelli di Dybala, bensì dagli errori in uscita degli avversari. Gennaro Gattuso, cosi come nella partita contro l’Inter, ha scelto di lasciare agli avversari il pallino del gioco, aspettandoli addirittura fin nella propria area di rigore; in questo modo però, soffocando le linee di passaggio bianconere, è riuscito a disattivare le armi più pericolose di Maurizio Sarri. Bianconeri che hanno provato a rispondere con il possesso palla, senza riuscire mai a risultare incisivi in area avversaria. E proprio quando la Juventus ha iniziato a diminuire intensità del pressing e corsa a tutto campo, il Napoli ha provato a far male, prima con un’occasione sprecata da Milik in area di rigore, e poi con un salvataggio di Buffon sulla linea di porta, a trenta secondi dal fischio finale.

Tirando le somme, al netto di una Juventus davvero in fatica per la seconda uscita consecutiva (dopo quella contro il Milan), e un Napoli intelligentemente attendista, sono pochissime le occasioni da goal in una finale di Coppa Italia davvero anonima, a cui sono serviti i calci di rigore per decretare un vincitore. E a tirare il primo calcio di rigore è Dybala, che sbagliando incornicia in maniera perfetta quelli che son stati i novanta minuti della Juventus; dopo di lui Insigne realizza spiazzando Buffon con una finta, simbolo di un Napoli che pur non giocando in maniera brillante, si è decisamente meritato questo trofeo.

Occhio al campionato

Che questa Coppa Italia servisse più al Napoli che alla Juventus, è insindacabile: con un trofeo in bacheca, e la qualificazione alla prossima Europa League ottenuta di diritto, il Napoli può considerare salva una stagione che poteva rivelarsi davvero fallimentare. Dall’altra parte invece, per la Juventus di Maurizio Sarri c’è ancora in gioco una corsa scudetto con Lazio e Inter, e ovviamente il cammino in Champions League. Certo, ora però non si può più sbagliare, ma i segnali arrivati dal match di questa sera contro il Napoli, e nella gara di ritorno della Semifinale contro il Milan, non sono di certo incoraggianti. La Juventus è lì dove l’avevamo lasciata prima dello stop dovuto alla pandemia: una squadra che pur potendo contare sui migliori giocatori del campionato, sta facendo una fatica pazzesca. “Serve tempo per ingranare” sosteneva qualcuno ad ottobre, quando i risultati erano ancora altalenanti. Ma ora che siamo a giugno, e la situazione non sembrerebbe cambiata di una virgola, possiamo ancora concedere tempo a Maurizio Sarri?

Impostazioni privacy