Una tragedia che, all’inizio, sembrava non avere spiegazione. Ma ora, piano piano, tutto sta venendo a galla. Alla fine di agosto, un clochard era morto a Napoli. La pista seguita dagli investigatori sta portando a risvolti inspiegabili.
Lo hanno ucciso, forse, con un colpo di pistola alla testa. E chi l’ha fatto, è perché voleva provare l’efficacia della sua pistola.
Sembra assurdo eppure è così. Le indagini sono ancora in corso, ma gli investigatori stanno per arrivare ad un punto certo, per dare un volto all’assassino di Davide Fogler, il clochard morto a Napoli lo scorso 31 agosto a Bagnoli.
Tante sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti e dei PM che stanno seguendo il caso, ma ce ne è una che, mano mano, sta diventando la più concreta, anche se ha ancora bisogno di esser verificata nella sua completezza. E che cioè, il povero Davide sia stato ucciso da un colpo di pistola. Lui potrebbe esser stato usato come “bersaglio” da qualcuno che stava provando l’efficacia della sua pistola.
Qualcuno, secondo quanto riportato anche da altri quotidiani nazionali, avrebbe usato la vittima per una “prova”. L’assassino di Davide aveva arma in pugno e, desideroso di capire come questa funzionasse e se i colpi fossero degni di quella pistola, abbia usato il clochard per provare la sua efficacia.
Un gesto rude e raccapricciante, segno del non rispetto della vita del povero Davide. Ma le Forze dell’Ordine stanno seguendo anche altre piste, come ad esempio quella dell’agguato. Un agguato verso un gruppo di clochard da parte di terze persone. Anche questa possibile pista sta prendendo piede, visto che, non solo a Napoli, ma anche in tante altre città, la “moda” della rappresaglia contro i senzatetto sta diventando quasi una sorta di moda.
Un’altra ipotesi al vaglio degli investigatori è anche quella di un regolamento di conti fra parcheggiatori abusivi, sempre nell’ambito del racket, perché stando anche alle indagini, Davide svolgeva, anche se in modo saltuario, questa “attività”, per racimolare qualche spicciolo per poter sopravvivere.
La pista più accreditata e, al momento, più seguita è quella della prova del colpo di pistola da parte di una o, forse, anche più persone. L’aver preso di mira il clochard 56enne perché non poteva difendersi e non aveva, dal canto suo, armi per poter rispondere.
E, per quanto riguarda gli assassini, il modo più brutale per provare l’efficacia delle loro (o della loro) pistola proprio verso chi era indifeso.
Si attendono, comunque, gli sviluppi delle indagini.
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