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Papa Francesco è giunto in elicottero a Pompei per la sua visita pastorale che in seguito lo ha portato a Napoli, atteso nel quartiere di Scampia. Al suo arrivo nell’area meeting del Santuario di Pompei, il Papa è stato accolto da monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei e delegato pontificio per il Santuario, e dal sindaco della città, Nando Uliano. In auto è giunto al Santuario dove ha recitato la ‘Piccola Supplica’ davanti all’immagine della Madonna di Pompei. Terminata la preghiera insieme ai fedeli, il Papa si è trasferito, sempre in elicottero, a Napoli, dove, come detto, era atteso nel rione Scampia. Atterrato nel campo sportivo comunale del quartiere napoletano, è stato accolto dall’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, dal prefetto di Napoli Gerarda Pantalone e dal sindaco della città Luigi De Magistris. In auto, il Papa ha raggiunto piazza Giovanni Paolo II dove ha parlato alla popolazione del rione Scampia: ‘Voi appartenete a un popolo dalla lunga storia, attraversata da vicende complesse e drammatiche. La vita a Napoli non è mai stata facile, però non è mai stata triste. Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza. Lo ruba a sé stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, alla buona fama della città, alla sua economia‘, sono state le parole del papa alla folla presente. Ma i temi toccati da papa Francesco sono stati anche altri…
I migranti siamo noi
I migranti sono umani di seconda classe? Se lo è chiesto Papa Francesco incontrando la popolazione del rione Scampia che ha risposto in coro: No!. ”Dobbiamo far sentire ai nostri fratelli e sorelle migranti – ha detto il pontefice – che sono cittadini, che sono come noi, che sono figli di Dio. Sono migranti come noi. Tutti – ha aggiunto – siamo migranti nel cammino della vita. Nessuno di noi ha dimora fissa in questa terra”.
La corruzione puzza
”Se noi chiudiamo la porta ai migranti, togliamo lavoro e dignità alla gente, anche questo si chiama corruzione”, ha proseguito Papa Francesco spiegando che nessuno è immune alla corruzione, che ”tutti possiamo essere corrotti”. Ma ”una cosa corrotta è sporca, la corruzione puzza e la società corrotta puzza”.
La disoccupazione
“C’è un sistema economico che scarta la gente e adesso tocca ai giovani essere scartati, cioè essere senza lavoro. E questo è grave“. Il pontefice ha rivolto un pensiero anche al “lavoro a metà, allo sfruttamento delle persone nel lavoro“, spiegando che questa si chiama “schiavitù, sfruttamento. Questo non è umano, non è cristiano. Tutti abbiano la dignità di ritrovare la possibilità di portare il pane a casa” “con la mancanza di lavoro viene a mancare la dignità, e la persona rischia di cedere ad ogni sfruttamento“.
La buona politica
“La ‘buona politica’ è un servizio alle persone, che si esercita in primo luogo a livello locale, dove il peso delle inadempienze, dei ritardi, delle vere e proprie omissioni è più diretto e fa più male. La buona politica è una delle espressioni più alte della carità, del servizio, dell’amore“, ha detto Papa Francesco incontrando la popolazione del rione Scampia.
Messaggio ai cittadini di Napoli
“Napoli è sempre pronta a risorgere, facendo leva su una speranza forgiata da mille prove, e perciò risorsa autentica e concreta sulla quale contare in ogni momento. La sua radice risiede nell’animo stesso dei napoletani, soprattutto nella loro religiosità, attestata dalla schiera di Santi, che in ogni epoca, e anche oggi, attraversano questo splendido e tormentato territorio“. “E’ una religiosità – ha aggiunto – da riscoprire, da purificare, da riaccendere come un fuoco, il fuoco del Vangelo, l’unica forza che può veramente cambiare la società, che può ridare alla gente la forza di sperare e andare avanti. Non lasciatevi rubare questo che è il vostro tesoro più prezioso. Non lasciatevi rubare la vostra fede e la vostra bontà“.
Il saluto in dialetto
“San Gennaro, vostro Patrono, vi assista e interceda per voi. Benedico di cuore tutti voi, le vostre famiglie e questo vostro quartiere. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. ‘A Maronna v’accumpagne!“. Così Papa Francesco a Napoli, in piazza Giovanni Paolo II, ha salutato la popolazione del rione Scampia con una benedizione in dialetto napoletano che significa: ‘La Madonna vi accompagni’.
La messa in Piazza Plebiscito
Papa Francesco ha poi celebrato in piazza Plebiscito, a Napoli, la Concelebrazione Eucaristica per i fedeli della diocesi della città. Al suo arrivo, Bergoglio ha salutato i vescovi concelebranti e i rappresentanti di altre Chiese presenti a Napoli. “Cari napoletani, non lasciatevi rubare la speranza. Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini. La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città“. “Quello che è pane per oggi – ha aggiunto – è fame per domani. Non può portare a niente“. Ai criminali e a tutti i loro complici la Chiesa ripete: “convertitevi all’amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio! Con la grazia di Dio, che perdona tutto, è possibile ritornare a una vita onesta. Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli, mescolate con quelle di Maria, la Madre celeste invocata a Piedigrotta e in tante chiese di Napoli. Queste lacrime sciolgano la durezza dei cuori e riconducano tutti sulla via del bene“.
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