A 169 famiglie di Napoli è stato sospeso il Reddito di Cittadinanza: è scattata la protesta fuori alle sedi INPS.
Insorta la protesta a Napoli: 169mila famiglie, infatti, hanno perso il sussidio. In centinaia si sono riversati presso le sedi INPS, al fine di avere spiegazioni sulla decisione che ha portato alla cancellazione, non solo del Reddito di Cittadinanza, ma anche delle pensioni di cittadinanza, precedentemente erogate alle famiglie interessate.
Il Reddito e la Pensione di Cittadinanza sono stati revocati a 169mila famiglie a Napoli. Una decisione che ha creato subito il malcontento tra i nuclei familiari interessati, tanto da innescare una protesta all’INPS.
In realtà, secondo quanto è emerso, pare che a queste famiglie non spettasse tale aiuto, in quanto, al loro interno, non erano presenti disabili, minori o persone oltre i 65 anni. L’erogazione dell’ultima rata è avvenuta il 27 luglio 2023.
A Napoli, sono tante le famiglie percettrici del RdC: pertanto, la tensione è subito salita alle stelle dopo il provvedimento attuato, visto che in molti riescono ad andare avanti solo con tale sussidio, anche se – in questi casi – non poteva essere erogato, in quanto mancavano i requisiti base per riceverlo.
Tante le persone che hanno deciso di protestare e chiedere spiegazioni alle sedi INPS di competenze.
In particolare, due soggetti hanno avuto un alterco con i vigilanti, che ha richiesto l’intervento della polizia per calmare gli animi.
Diverse, inoltre, le persone che hanno protestato anche a Calvizzano, comune dell’area nord di Napoli, dove hanno chiesto ai funzionari dell’Istituto spiegazioni in merito alla sospensione del RdC.
Secondo quanto previsto dalle leggi vigenti, le famiglie – alle quali sarà sospeso il Reddito di Cittadinanza – dovranno essere prese in carico dai servizi sociali del Comune di Napoli.
Secondo Gianmario Gazzi, presidente degli assistenti sociali, la decisone di sospendere il Reddito di Cittadinanza potrebbe scatenare una reazione avversa contro gli assistenti sociali.
Per questo, Gazzi ha chiesto un intervento immediato, affinché le minacce non si tramutino in fatti ed aggressioni da parte di coloro che hanno perso il sussidio.
Intervenuto, nella questione, anche Giuseppe Conte.
Il leader del Movimento 5 Stelle ha commentato così la decisione di sospendere il reddito a queste famiglie, comunicandolo a queste ultime con un SMS:
“Lo Stato ha deciso di sospendere il sostegno. Poco importa se queste persone siano in difficoltà”.
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