Una suora senza veli giganteggia per le vie di Napoli, e la città partenopea si trova travolta dalle polemiche innescate dall’apparizione in città di un manifesto pubblicitario di una nota marca di abbigliamento femminile. La modella indossa i jeans, ma è in topless e ha sul capo l’inequivocabile velo e il collarino indossato dalle suore.
La modella-suora senza veli, con il seno coperto solo dalle sue mani giunte e un rosario ha scatenato i benpensanti e le polemiche sono montate soprattutto in relazione alla visita del Papa a Napoli, prevista a breve.
‘È una pubblicità volgare e poco rispettosa della religione cristiana‘ dice qualcuno, mentre altri non sembrano scioccati: ‘Non ci trovo nulla di strano siamo abituati ormai ad immagini ben più offensive‘, si sente dire.
Intanto, l’azienda che ha realizzato la campagna pubblicitaria ha rilasciato una nota:
‘In riferimento alle polemiche delle ultime ore sul nostro manifesto pubblicitario intendiamo chiarire che tutto desideriamo fuorché mancare di rispetto alla visita del Santo Padre prevista il prossimo 21 marzo in città, anche perchè lo scatto è stato realizzato diverso tempo fa. Riconosciamo di aver fatto una scelta di marketing forte ma non c’è nessun intento blasfemo. L’essere dissacranti non vuol dire non avere una sacralità, significa fare delle scelte anche impopolari ma nelle quali crediamo molto. Anche sulla partecipazione di Suor Cristina a ‘The Voice’ vi furono molte polemiche eppure la sua figura ha avvicinato molto i ragazzi alla Chiesa. La modella del nostro manifesto stringe un rosario e prega, e se é vero che c’è un effetto “vedo non vedo” è vero anche che non si intende in alcun modo banalizzare l’atto della preghiera. Rivendichiamo dunque la nostra scelta e ci dispiace profondamente essere accusati di cose assai lontane dai nostri valori e dalla nostra cultura. Riteniamo altresì che sia giusto attendere il parere dell’ Istituto Autodisciplina Pubblicitaria (AIP), ente titolato a decidere sulla rimozione dei manifesti. Finora non ci é stato notificato nulla‘.