Nasa, annuncio flop: gli epic fail dell’agenzia spaziale

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Nel giorno del grande annuncio della Nasa, ricordiamo flop ed epic fail dell’agenzia governativa responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti e della ricerca aerospaziale. L’annuncio dovrebbe riguardare la scoperta di un nuovo pianeta abitabile. Se così fosse, si tratterebbe di uno dei più grandi successi dell’agenzia. Ma in questo articolo vogliamo ricordare tutti i flop, le missioni fallite e gli incidenti che hanno coinvolto la Nasa.

Partiamo con i due tragici incidenti che hanno coinvolto due shuttle e causato in tutto 14 vittime. Il primo fu quello dello Space Shuttle Challenger, risalente alla mattina del 28 gennaio 1986. La navicella fu distrutta dopo 73 secondi di volo a causa di un guasto a una guarnizione. Alcune parti dello shuttle furono recuperate dal fondo dell’oceano. Nell’incidente, il più grave fino ad allora per la Nasa, morirono tutti i sei membri dell’equipaggio più la prima insegnante invitata a bordo per partecipare a un programma spaziale per il progetto “Teacher in space”.

Il disastro dello Space Shuttle Columbia avvenne invece il primo febbraio 2003, nel corso di una missione partita il 16 gennaio. La navicella si disintegrò nei cieli del Texas durante la fase di rientro nell’atmosfera terrestre, causando la morte di tutti e sette gli astronauti a bordo. Fu la seconda volta, dopo lo Space Shuttle Challenger, che uno Space Shuttle veniva perso durante una missione. Vediamo altri flop famosi.

«Le telecamere Iss se le sono rubate gli alieni»
Nel 2014 si sono rotte le telecamere della Iss, la Stazione Spaziale Internazionale. Invece della terra, i milioni di spettatori richiamati dallo spettacolo annunciato in pompa magna dall’agenzia spaziale si ritrovarono a vedere uno schermo grigio con scritto «temporaneamente fuori servizio». Come se fosse una semplice macchinetta degli snack. La figuraccia scatenò il sarcasmo del web. Molti utenti cominciarono infatti a sospettare un furto ad opera degli alieni: «Le telecamere se le sono rubate gli alieni».
La cometa Ison
Il flop storico della cometa Ison risale al 2013. La Nasa incentrò l’attenzione di tutti verso quella che fu presentata come la cometa del secolo, la prima che si sarebbe potuta vedere a occhio nudo dall’emisfero boreale dal 1997. Qualcuno della Nasa la ribattezzò addirittura “cometa di Natale”, visto che il momento di massimo avvicinamento era atteso tra il 25 ed il 26 dicembre. Peccato che la cometa Ison si disintegrò il 28 novembre nelle fasi precedenti il passaggio radente dal sole, chiamato perielio, lasciando dietro di sé frammenti, poveri e la delusione dell’agenzia spaziale.
Il satellite che doveva studiare le emissioni di CO2
Era costata 273 milioni di dollari la missione del satellite che doveva monitorare le emissioni di CO2 per accelerare lo studio del riscaldamento globale. La missione doveva durare due anni, dal 2009 al 2011, ma si è conclusa in 17 minuti. Questo il tempo in cui il satellite Oco (Orbiting Carbon Observatory) è precipitato nel mare dell’Antartico a causa di un problema nel vettore di lancio.
La caduta del satellite Uars
Nel 2011 il satellite Uars della Nasa è caduto sulla terra anche se, come dichiarò l’agenzia, «non si sa dove». Un incidente atteso che aveva messo in ansia l’Italia e il resto dell’Europa perché non si sapeva dove il satellite sarebbe caduto. Alla fine l’Uars rientrò nell’atmosfera su un’area compresa fra Canada, Africa e una vasta zona del Pacifico.
Il flop della sonda Morpheus
Il flop della sonda Morpheus, destinata a una missione sulla luna, risale al 2012. La sonda fallì il decollo e andò in fiamme. La navicella, che sarebbe dovuta partire per un volo di prova dal Kennedy Space Center della Nasa, in Florida, era costata 7 milioni di dollari. La Nasa spiegò che a causare lo scoppio fu un problema tecnico e non un errore umano. Nessuno rimase ferito ma la figuraccia per l’agenzia fu enorme.
L’esplosione del razzo Antares
È durato pochi secondi, nel 2014, il lancio del razzo Antares dalla rampa in Virginia: il propulsore Antares doveva portare in orbita, alla Stazione Spaziale Internazionale, oltre due tonnellate di rifornimenti e apparecchiature. A causa di problemi tecnici esplose poco dopo il lancio, senza causare vittime.

Il paracadute supersonico non si apre
Nel 2015 gli scienziati della Nasa hanno assistito al fallimento del test del nuovo paracadute supersonico, il più grande mai sperimentato. Stiamo parlando del “Low-Density Supersonic Deceleraor”, progettato con un diametro di 30 metri e con la capacità di ridurre drasticamente la velocità di una capsula in fase di atterraggio. Il test fallì miseramente: il super paracadute infatti non si aprì e la capsula cadde nell’oceano Pacifico.

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