Facciamo il punto sulla NASPI, l’indennità di disoccupazione pagata dall’INPS a determinati tipi di lavoratori che si trovano momentaneamente senza impiego. Vediamo a chi spetta la NASPI, come si procede al calcolo della NASPI, quali sono i requisiti, quando arrivano i soldi dopo aver fatto domanda di NASPI e quanto dura questo sussidio di disoccupazione messo a disposizione di chi ha perso un impiego.
La NASPI ufficialmente conosciuta come prestazione di assicurazione sociale per l’impiego, è l’indennità di disoccupazione messa in opera dal 2015 con l’obiettivo di sostituire Aspi e mini Aspi e fornire un sostegno economico a quei lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento.
NASPI 2017 REQUISITI
A chi spetta la NASPI? Ai dipendenti a tempo indeterminato e determinato; agli apprendisti; ai soci lavoratori di cooperative (ma solo con rapporto di lavoro subordinato); ai lavoratori domestici; ai dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione. I requisiti per ottenere la NASPI dall’Inps sono innanzitutto avere avuto un rapporto di lavoro dipendente, poi occorre: 1) essere stati licenziati senza giusta causa, oppure 2) avere provveduto a presentare le dimissioni per giusta causa, oppure 3) in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
L’indennità di disoccupazione NASPI spetta quindi al lavoratore subordinato che ha perso involontariamente il posto di lavoro. E ha dichiarato al centro per l’impiego la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa o alla partecipazione a misure di politica attiva del lavoro. Non rientrano in questa indennità di disoccupazione i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni e gli operai agricoli, sia che essi siano a tempo determinato che indeterminato.
Per vedere riconosciuto lo stato di disoccupazione e ottenere la NASPI, i lavoratori devono avere un’anzianità contributiva di almeno 13 settimane nell’arco dei 4 anni che precedono l’inizio della disoccupazione. Inoltre occorre avere in attivo 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l’inizio della disoccupazione.
? Per perfezionare il requisito contributivo, si considerano utili, oltre ai contributi previdenziali standard versati durante il rapporto di lavoro subordinato, anche i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria e per i periodi di congedo parentale. Nonché i periodi di lavoro all’estero in paesi dov’è prevista la totalizzazione (ciò non vale per quegli stati con i quali l’Italia non ha stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale). Sono altresì validi i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni, per massimo cinque giorni lavorativi durante l’anno solare. Non sono considerati utili i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero ore e quelli derivati dai permessi e congedi previsti dalla Legge 104 per disabili gravi.
NASPI CALCOLO
Per calcolare la NASPI si deve considerare la retribuzione ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni. Questo importo va diviso per il numero di settimane di contribuzione e la cifra ottenuta deve essere moltiplicata per 4,33. A questo punto del calcolo NASPI ci possono essere due casi: la retribuzione mensile può essere pari o inferiore a 1.195 euro oppure può essere superiore a questo importo. Nel primo caso la NASPI è pari al 75% della retribuzione mensile. Nel secondo caso il 75% è incrementato di una somma pari al 25% della differenza che esiste fra la retribuzione mensile e l’importo fisso di 1.195 euro. E’ stato stabilito che comunque il contributo corrisposto non possa superare l’importo mensile massimo di 1.300 euro. A partire dal 91esimo giorno questo importo si riduce del 3%.
Ecco un esempio di calcolo dell’importo dell’assegno di disoccupazione NASPI: si parte da una base imponibile che tiene conto della retribuzione ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni. Ad esempio 35.000 euro. Questo importo va diviso per le settimane lavorative negli ultimi 4 anni, diciamo che sono state 104. Il risultato andrà moltiplicato per 4.33, quindi avremo 35000 : 104 = 336,5 x 4,33 = 1457,045.
Nel caso in cui l’importo ottenuto sia superiore al limite massimo per il 2017 (1.195 euro), allora andrà calcolato: il 75% + il 25% della differenza tra la retribuzione mensile ed il suddetto importo. Avremo dunque un importo pari a 896,25 euro (che corrisponde al 75% di 1.195,00) + il 25% di 262,045 (che corrisponde alla differenza tra retribuzione effettiva di 1457,045 e limite massimo di 1.195) che è 65,51. Per cui il totale finale della NASPI che spetta al disoccupato sarà di 896,25 + 65,51 = 961,76.
NASPI 2017: QUANTO DURA
Quanto dura la Naspi 2017? Come abbiamo visto, INPS eroga la NASPI in base alla storia contributiva del lavoratore: l’indennità di disoccupazione è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi. E’ stata dunque riconfermata la durata iniziale di 24 mesi anche nel 2017, nonostante un primo annuncio di riduzione a 18 mesi, questo perché NASPI 2017 è di fatto la forma principale di sostegno al reddito essendo venuta meno l’indennità di mobilità.
NASPI: ONLINE LA DOMANDA ALL’INPS
Come richiedere la NASPI? Per richiedere e ottenere la NASPI, bisogna presentare online una domanda all’INPS, che deve essere effettuata dopo 8 giorni ed entro 68 giorni dalla cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro. Come fare domanda di disoccupazione NASPI online? Se in possesso del PIN dispositivo, occorre andare direttamente sul sito INPS, compilare e inviare il modulo domanda NASPI. E’ anche possibile far compilare e inviare il modello NASPI a Patronati o Intermediari autorizzati ad inviare le richieste per via telematica.
NASPI QUANDO ARRIVANO I SOLDI
Dopo aver fatto domanda di NASPI, quando arrivano i soldi? L’indennità viene erogata a decorrere dall’ottavo giorno dopo la fine del rapporto di lavoro oppure a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda di disoccupazione NASPI. O infine, in caso di malattia, maternità o infortunio: il pagamento parte dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento.
E’ stato stabilito che, se durante il periodo in cui percepisce la NASPI il lavoratore instaura un rapporto di lavoro subordinato, che garantisca un reddito annuale superiore al reddito minimo, viene escluso dalla prestazione. L’unica eccezione è per i lavori che non siano superiori a 6 mesi. In tal caso la NASPI è sospesa d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro. Il diritto alla NASPI decade quindi in caso di nuova occupazione di durata superiore ai 6 mesi, con reddito annuo superiore agli 8.145 euro.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…