Mentre il governo è al lavoro su un nuovo Dpcm, in vigore dal 4 dicembre, rimangono sospesi molti interrogativi, soprattutto per quanta riguarda le feste di Natale. Se la curva dei contagi rallenta, l’Italia potrebbe diventare tutta zona gialla. A questo punto, sarà necessario valutare come riunificare parenti stretti residenti in regioni diverse e quali restrizioni imporre per il pranzo di Natale o la notte di Capodanno.
Ci si potrà spostare tra le regioni? Potremo riunirci con nonni e cugini per il tradizionale pranzo di Natale? E’ ancora presto per rispondere, ma una cosa sembra certa: non ci saranno tombolate, cenoni e veglioni con tante persone. Saranno, con ogni probabilità, consentiti gli spostamenti tra le Regioni gialle, ma sul ricongiungimento tra parenti durante le festività si sta ancora ragionando. Nel prossimo Dpcm, che entrerà in vigore dal prossimo 4 dicembre, potrebbe essere inserita una regola che consenta il ricongiungimento familiare anche per chi si trova in zone rosse e arancioni, ma per il momento si tratta soltanto di ipotesi.
Uno dei primi obiettivi del governo sarebbe quello di consentire la riunificazione solo tra parenti stretti, ossia genitori e figli, mariti e mogli e partner conviventi ma residenti altrove. “Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc“, ha spiegato ieri il premier Conte in diretta tv.
Probabilmente, non ci si potrà riunire con zii, cugini e parenti più alla lontana. Si dovranno ridurre i posti a tavola a un massimo forse di otto persone, per “evitare di ripetere gli errori fatti a Ferragosto“, come hanno ribadito il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, sottolineando anche il dato che con “600 morti al giorno è fuori luogo parlare di cenoni“.
Al momento non si possono raggiungere regioni rosse e arancioni se non per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità. In queste zone l’autocertificazione infatti è necessaria per spostarsi anche da un comune all’altro. Non è però vietato rientrare nel proprio luogo di residenza o domicilio: questo potrebbe così favorire il ricongiungimento familiare a chi si trova lontano da casa, anche in una regione diversa.
Niente vacanze sulla neve. Su questo punto, il premier è stato categorico: “Gli impianti sciistici non riapriranno“, nonostante le pressioni delle regioni alpine firmatarie di un protocollo con le linee guida sulla prevenzione del contagio da Covid da predisporre per la eventuale riapertura degli impianti durante la stagione invernale.
Potrebbe scattare anche una deroga sull’orario del coprifuoco serale, con uno spostamento dalle 22 alle 23, fatta eccezione per la vigilia di Natale e per la sera del 31 dicembre, quando il coprifuoco potrebbe essere fissato per la 1 di notte.
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