Secondo Giancarlo Giorgetti l’Italia rischia considerato il calo della natalità, di avere ripercussioni importanti dal punto di vista economico.
Problemi per le famiglie, con gli attuali tassi di fecondità, con il rischio di perdere il 18% del Pil entro meno di 20 anni. E’ lo scenario che visualizza Giancarlo Giorgetti qualora il calo della natalità dovesse continuare la sua corsa in Italia. Il messaggio del ministro dell’Economia durante agli Stati Generali della natalità in corso a Roma.
Natalità, Giorgetti: “A rischio il Pil del Paese”
L’Italia rischia di perdere enormi percentuali del Pil considerando gli attuali tassi di fecondità. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, in un videomessaggio rivolto agli Stati Generali della natalità in corso a Roma.
Tassi di fecondità troppo bassi, natalità ai minimi, con il sistema economico che rimane correlato alle nascite e che rischia gravi perdite. Secondo il ministro dell’Economia infatti, da tali dati bisogna ripartire e portare immediatamente in agenda politica tali temi.
Anche se, sempre Giorgetti poi afferma che una politica “fiscale” rivolta alla famiglia non sia del tutto decisiva, ma importante. La riforma fiscale in questo senso, dice il capo del Mef, dovrà ragionare sul reddito disponibile: “Ci sono molteplici metodi, dobbiamo superare questa sfida”. L’argomento è “epocale” dice Giorgetti, che ci tiene a sottolineare come la natalità al ribasso deve essere presa seriamente dal governo, e che da un miglioramento di questi dati dipende non solo la sostenibilità economica del paese, ma anche “la sopravvivenza della società”.
E in effetti il ministro ha toccato un tema molto delicato, che il governo fino a questo momento ha portato dalla sua parte solo con delle lotte ideologiche. Il ministero della famiglia si è incentro in maniera fumosa sulle questioni legata alle coppie omogenitoriali, quelle della maternità surrogata. Inoltre, spesso è stato suggerito che la regolarizzazione e l’inclusione dei migranti potrebbe giovare alla società del Paese. E ancora, l’età media altissima, che in Italia – 44,4 anni – diventerà presto un altro serio problema.
Il ministro fa cenno anche all’innalzamento dell’età pensionabile, affermando che la vera riforma previdenziale deve avere come scopo quella di promuovere la natalità. Il sistema, senza tali proposte, non può reggere avverte Giorgetti, che ricorda come su 100 pensionati troviamo 111 occupati, e che in 29 province i pensionati superano gli occupati. La soluzione, dunque, non può continuare a essere quella di alzare i contributi.
Salvini: detrazione di 10mila euro per figlio
Per Matteo Salvini, intervenuto anche lui agli Stati generali della natalità, la soluzione più concreta sarebbe quella della detrazione fiscale. Il leader della Lega a Roma infatti ha parlato del tema della natalità come uno di quegli argomenti che “gli stanno a cuore” e che con le agevolazioni può mettere d’accordo tutti. Il vicepremier infatti parla di 10mila euro di detrazione per figlio: “Si devono fare delle scelte. Questo è un obiettivo che ci siamo preposti”.
Salvini mette in guardia: “Tra 50 anni saremmo 11 milioni in meno” e invita all’unione sul tema anche gli altri partiti. Quello della natalità è un argomento che va affrontano indipendente dalle appartenenze politiche, dice il ministro delle Infrastrutture.
La leader del Pd invece mette l’accento sul lavoro e la precarietà delle donne. Il crollo demografico secondo Elly Schelin infatti, può dipendere dall’occupazione femminile che va incentivata. La paura per il futuro, tra denatalità e precarietà, che colpisce a detta della numero uno dei democratici soprattutto le donne.