Recuperati i corpi senza vita delle due ragazze travolte dalla piena del fiume Natisone. I soccorritori stanno ora cercando Cristian Casian Molnar, il fidanzato di Bianca Doros portato via anche lui dalla corrente.
I corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros sono stati ritrovati, mentre si cerca ancora Cristian Casian Molnar. I soccorritori hanno tenuto a precisare che le ricerche andranno avanti finché non si ritroverà anche il terzo disperso. Un dolore immenso per le famiglie delle vittime di questa terribile tragedia, che si è consumata venerdì 31 maggio nella zona di Premariacco, in provincia di Udine.
Il video dei tre ragazzi abbracciati mentre cercano di resistere alla piena del fiume Natisone è diventato rapidamente virale. I vigili del fuoco hanno fatto di tutto per provare a salvare i tre giovani, lanciando dei barchini dal ponte e delle corde. Uno dei pompieri ha tentato anche di raggiungere l’isolotto dove erano rimasti bloccati Patrizia, Bianca e Cristian, ma ha dovuto arrendersi di fronte alla furia dell’acqua. Poco dopo la corrente del fiume ha definitivamente travolto i tre ragazzi, trascinandoli via.
Sergio Benedetti, vice comandante vicario dei Vigili del Fuoco di Udine, ha detto all’Adnkronos che la speranza dei soccorritori, seppure ridotta, è di riuscire a trovare Cristian Casian Molnar ancora in vita.
Patrizia Cormos, 20 anni, frequentava il secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Udine, mentre la 23enne Bianca Doros era arrivata da qualche giorno dalla Romania per fare visita ai genitori. Il corpo della 20enne è stato trovato a 700 metri dal luogo della scomparsa, mentre Bianca a circa un chilometro.
Ma perché i tre ragazzi si trovavano nei pressi del fiume Natisone? Proprio la mattina di venerdì 31 maggio Patrizia Cormos aveva sostenuto un esame di modellazione 3D. Subito dopo la 20enne aveva accettato l’invito della sua amica Bianca per andare a fare una passeggiata lungo il fiume Natisone in compagnia del suo fidanzato. Anche Cristian Casian Molnar era giunto in Italia da qualche giorno dopo aver fatto tappa in Austria dal fratello.
Quando sono arrivati sul posto il cielo era sereno e nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Ma nel giro di pochi minuti il fiume, ingrossato a monte da precipitazioni intense, ha cominciato a salire cogliendo di sorpresa i tre giovani. Dopo aver percorso un sentiero che conduce al centro del greto il trio si è reso subito conto che non poteva tornare indietro a causa dell’innalzamento dell’acqua.
Tra loro e l’argine c’erano solo due metri, ma evidentemente i ragazzi non se la sono sentita di guadare, come riferisce anche l’autista dello scuolabus comunale che in quel momento transitava sul ponte soprastante. Proprio lì, al centro del letto del fiume, i tre si sono abbracciati in quella che oggi rappresenta la loro ultima terribile immagine per delle famiglie distrutte dal dolore.
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