La NATO si allarga e diventa a 31 Stati membri. Per la Finlandia è un momento storico dopo decenni di non allineamento.
Entro luglio anche la Svezia potrebbe diventare un nuovo alleato.
Il nuovo ingresso nella NATO
A 74 anni esatti dalla sua istituzione, la NATO è più viva che mai e a testimoniarlo è proprio l’ingresso, fissato per oggi, di un nuovo Stato: la Finlandia. L’alleanza diventa così di 31 membri.
In realtà l’allargamento è un vero e proprio scossone nel panorama delle relazioni nella comunità internazionale. A provocarlo è stata una reazione del Paese scandivano in risposta all’invasione, nel febbraio 2022, della Russia nei confronti dell’Ucraina. La guerra e la percezione di una minaccia potenziale alla sicurezza nazionale hanno spinto la Finlandia a adottare una politica di difesa in totale controtendenza rispetto a decenni di neutralità e non allineamento.
La guerra in Ucraina come accelerante
Cambio strategico che, nemmeno a dirlo, non ha fatto per niente piacere a Mosca. La Finlandia confina infatti a est con la e Russia e per San Pietroburgo il passo è breve, solo 200 chilometri circa. Secondo Putin, uno dei motivi scatenanti dell’invasione in Ucraina è stato il timore e la minaccia potenziale che la Russia potesse essere accerchiata dall’espansione della NATO. Tuttavia l’Ucraina, altro stato confinante per i russi, non è un membro dell’alleanza e probabilmente continuerà a non esserlo.
Il punto focale dell’alleanza difensiva si basa di fatto sul principio della deterrenza contenuto nell’articolo 5 del Trattato, che prevede che l’aggressione a uno Stato membro equivalga a un’aggressione a tutta l’alleanza e quindi la risposta sarà collettiva.
La richiesta di ingresso prevede che, per diventare effettiva, debba essere ratificata da tutti gli Stati membri. 28, tra cui anche l’Italia, hanno recepito rapidamente l’istanza finlandese mentre Turchia e Ungheria hanno preso tempo, ritardando di fatto l’entrata del 31esimo membro. Poi la scorsa settimana il parlamento turco ha approvato la richiesta, dando l’ultimo via libera necessario per l’ingresso.
Il processo di ratifica nazionale in totale è durato meno di un anno. Un tempo insolitamente rapido rispetto alla storia recente dell’allargamento della NATO.
Le formalità a Bruxelles
Oggi si svolgeranno le formalità di rito per l’ingresso effettivo. Il ministro degli Esteri della Finlandia consegnerà i documenti di entrata a Antony Blinken, il segretario di Stato Usa che è il custode del trattato istitutivo della NATO. Dopodiché la bandiera finlandese verrà issata insieme a quelle degli altri 30 membri nel quartier generale dell’alleanza a Bruxelles.
“Questo è davvero un giorno storico. Si tratta di un grande giorno per l’alleanza”, ha detto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
Nel 1939 la Finlandia fu invasa dall’Unione sovietica. Il confine che condividono è lungo 1300 chilometri. Durante la Guerra fredda il paese scandivano decise di rimanere fuori dall’alleanza difensiva, anche per evitare ritorsioni sovietiche. Ora però la NATO guadagna un nuovo prezioso alleato militare. La Finlandia possiede infatti uno degli arsenali di artiglieria più grandi in Europa.
La Svezia attende
L’allargamento non termina tuttavia con Helsinki. Anche la Svezia ha fatto richiesta di ingresso, ma ancora una volta Turchia e Ungheria hanno assunto una posizione attendista in merito alla ratifica. Nel primo caso l’attrito è nato per il rifiuto della Svezia di estradare una dozzina di persone che il presidente turco Erdogan sospetta abbiano avuto un ruolo nel tentato golpe del 2016 e anche una disputa sulle rivendicazioni curde d’indipendenza. Mentre il leader ungherese Viktor Orban si è risentito dopo che la Svezia ha messo in dubbio lo stato di diritto nel paese. Secondo alcuni diplomatici dell’alleanza, Erdogan potrebbe scendere a più miti consigli in caso di vittoria alle elezioni nazionali di maggio. In quel caso la Svezia potrebbe diventare il 32esimo membro NATO prima del summit atlantico di luglio.