Naufragio di un barcone nelle acque della Tunisia. Sono 10 i migranti dispersi e una vittima: 11 le persone tratte in salvo.
Sono 11 le persone tratte in salvo dalla Guardia Costiera tunisina. Una imbarcazione è affondata al largo della Tunisia, causando una vittima e 10 dispersi. Ennesimo naufragio nelle acque del Mediterraneo, riferisce un funzionario di Sfax. A darne notizia l’agenzia britannica Reuters. Intanto a Lampedusa sono sbarcati nelle ultime ore 61 migranti, dopo un soccorso in mare della Guardia Costiera in area Sar. La nave Open Arms è arrivata oggi a Brindisi con a bordo 299 migranti, di cui almeno 90 minori.
Altro incidente davanti alla costa tunisina. Una nave con a bordo decine di persone è naufragata per motivi ancora da accertare davanti le coste della Tunisia. Sono state le forze dell’ordine di Sfax a darne notizia, poi l’agenzia Reuters ha parlato del bollettino delle vittime e dei dispersi. Sono 10 le persone di cui si è perso traccia dopo il naufragio, mentre una la vittima accertata. La guardia costiera tunisina ha portato avanti un complicato intervento in mare, con la barca che sarebbe affondata proprio durante i tentativi di soccorso.
Gli uomini della Marina di Tunisi hanno tratto in salvo 11 persone, mentre la nave è affondata senza lasciare scampo agli altri passeggeri. In questo momento sono in corso altri interventi di soccorso per cercare di scorgere altri sopravvissuti. Non è nota ancora la nazionalità dei presenti a bordo, ne se ci siano minori tra i dispersi. Tutti i migranti erano partiti da Zarzis, secondo quanto riportato dall’agenzia britannica.
La nave era diretta in Italia, si apprende ancora da Reuters. La rotta del Mediterraneo si tinge ancora di rosso, per quella che è diventata secondo gli ultimi dati una delle tratte più pericolose. In tutto il Continente infatti, non c’è calamità più mortale. Il canale di Sicilia è risultato ancora fatale, e ancora troppo tardi purtroppo sono arrivati i soccorsi davanti all’ennesimo pagina nera.
Lampedusa intanto ha accolto altri migranti. In tutto sono 61 le persone sbarcate nella mattinata odierna. Sull’Isola è arrivata una nave dalla Libia, che è stata soccorsa in mare in area Sar da una motovedetta della Guardia Costiera – la CP324 -. Tra i migranti a bordo diversi passeggeri venivano dalla Siria, così come dall’Egitto, dal Pakistan e dall’Etiopia. I soccorritori hanno fatto sapere che la barca era partita alle 7:30 circa di ieri mattina dal porto libico di Zuwara. Dopo essere arrivati a Lampedusa, i migranti sono stati sottoposti a un trattamento sanitario, dopodiché sono stati trasferiti in contrada Imbriacola, nel quale hotspot risiedono momentaneamente 877 persone. Nella giornata di oggi non sono però previsti trasferimenti in altri centri di accoglienza.
A Brindisi è arrivata, sempre nella giornata di oggi, la nave Open Arms. A bordo 299 migranti, sulla Ong, di cui almeno 90 minori, tre donne in gravidanza e 5 bambini neonati. Le nazionalità vanno dall’Egitto all’Etiopia, fino alla Costa d’Avorio e al Camerun, ma qualche passeggero arriva anche dall’Eritrea. In generale, secondo quanto riferito dai presenti a bordo, le loro condizioni sono buone. La perfetta di Brindisi ha voluto recentemente ringraziare i componenti del sistema del centro d’accoglienza pugliese, dipingendoli come un semento importante per comporre questo mosaico. Michela La Iacona ci tiene a ricordare chi si è impegnato in questa opera d’accoglienza, e a sottolineare la grande partecipazione, impegno e professionalità dei coinvolti in tali operazioni parlando di una efficiente macchina organizzativa che per ogni sbarco si coordina prendendo tutte le misure del caso: “Proprio per completare le operazioni di sbarco il prima possibile andremo avanti senza soluzione di continuità. Il questore ha predisposto quattro postazioni per il fotosegnalamento. Se sarà necessario andremo avanti tutta la notte, fin quando non avremo completato“.
La Ong intanto ha reso note in un recente comunicato alcune informazioni sui presenti a bordo, arrivati Brindisi. Secondo gli addetti di Open Arms una bambina, che viaggiava con i genitori, proveniva dal Camerun, poi ancora un bambino di cinque anni dal Benin, nell’Africa Occidentale, e due fratelli accompagnati dalla madre dalla Costa d’Avario. Un altro bambino di soli 12 anni invece viaggiava da solo, e ha perso la sorella in Tunisia tra i campi. Il giovane ha raccontato di aver perso la sorella mentre la polizia li stava rincorrendo, e non ha alcuna idea di dove si trovi adesso: “Tutto ciò mentre l’Europa va in visita ufficiale in Tunisia per siglare accordi. Noi siamo in mare per tutti i bambini con diritti negati” conclude la Ong nel suo comunicato, denunciando l’immobilismo delle politiche europee. Nelle scorse settimane la premier Meloni insieme a Ursula von der Leyen e al primo ministro olandese si era recata nella città di Cartagine per un meeting sulla questione migranti con il presidente tunisino.
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