Una tragedia avvenuta al largo della Siria. Un naufragio di cui attualmente sono state accertate 86 vittime.
A bordo però erano presenti più di 120 passeggeri, ragion per cui si teme che il danno sia molto più elevato.
Cosa è accaduto
Tra la costa libanese e quella siriana si è verificata un tragedia inaspettata. Un barcone su cui viaggiavano oltre 100 passeggeri è naufragato portando con sé diverse vittime. Il numero preciso di morti attualmente non è ancora stata accertato, in quanto di ora in ora arrivano sempre nuovi aggiornamenti dalla tv.
Stando a quanto abbiamo appreso dai vari telegiornali di Stato siriano, al momento sono stati recuperati i corpi di 86 vittime del naufragio. Altre 20 persone invece sono state recuperate dalle profonde acque marine.
Dopo essere stati tratti in salvo, sono stati trasferiti immediatamente nell’ospedale di Tartous in Siria.
Per quanto riguarda il numero di passeggeri presenti sul barcone, si stima fossero presenti tra le 120 e le 170 persone.
Il viaggio aveva avuto inizio da una località nelle vicinanze di Tripoli, ovvero Miniyeh. L’imbarcazione aveva lasciato il Libano e aveva come destinazione le coste della Grecia.
Inoltre, stando alle notizie giunte dall’Osservatorio siriano, i passeggeri erano nel maggior numero libanesi, ma a bordo erano presenti anche palestinesi e siriani.
La dichiarazione di Ali Hamiye
Ali Hamiye, il ministro uscente dei trasporti libanese, ha dichiarato che a seguito del naufragio, le operazioni per trarre in salvo quante più persone possibili non si sono mai fermate.
Le autorità libanesi e le autorità siriane continuano ad essere in stretto contatto con il fine di recuperare altri corpi e trarre in salvo gli altri ipotetici superstiti.
Dopo il naufragio, nel pomeriggio del 22 settembre erano stati rinvenuti 15 corpi, non molto lontano dal Libano, precisamente in Siria, di fronte alla costa di Tartus.
Intanto le ricerche continuano ad essere attive e con molta probabilità si avranno altri aggiornamenti nelle prossime ore.
L’ennesima operazione di soccorso
Non si tratta della prima volta in cui le autorità siriane si ritrovano ad effettuare operazioni di soccorso a seguito di un naufragio. Solo lo scorso aprile, di fronte alle coste nord del Libano, vi è stato un episodio simile.
In quell’occasione le vittime sono state 30 persone, tra cui anche donne e bambini. Sono tanti gli abitanti di quei luoghi che tentano di fuggire per sperare in un futuro migliore.
Il Paese sta attraversando un periodo di forte crisi economica, non solo per la pandemia covid-19 e le sue conseguenze, ma anche a causa dell’esplosione nel porto di Beirut avvenuta nel 2020.
Gran parte della popolazione lotta continuamente per permettersi beni necessari, come cibo e medicine. La fuga ormai è all’ordine del giorno, ma non sempre i cittadini riescono a raggiungere i propri obiettivi.