Una imbarcazione lasciato la Libia ed è affondata, davanti la costa della Tunisia, con un centinaio di persone a bordo, di cui 24 sono state soccorse e tratte in salvo, ma 76 non ce l’hanno fatta.
Un totale di 76 migranti partiti dalle spiagge di Zawara, in Libia, sono scomparsi al largo delle coste di Sfax, nella Tunisia centro-orientale, dopo che la barca su cui viaggiavano è affondata. Una nave che ha raccolto la richiesta di aiuto, si è subito precipitata per cercare di soccorrere più persone possibili, ma purtroppo, come spesso succede in questi casi, solo in pochi sono riusciti a salvarsi.
Un centinaio di persone stavano viaggiando sulla nave, di cui 24 sono state salvate, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM), un’agenzia delle Nazioni Unite, nelle informazioni diffuse dall’agenzia Reuters.
Dalla caduta di Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia è diventata uno dei principali punti di partenza per i migranti verso l’Europa. E il percorso dalle sue sponde al continente europeo, è uno dei più letali al mondo.
Anche in Tunisia, ormai da 5 anni, l’industria della tratta di esseri umani ha fatto irruzione. Nel 2020, la Tunisia ha eguagliato la Libia come principale punto di partenza per i migranti verso l’Italia, secondo i dati ufficiali forniti dalla Farnesina.
E questa non è assolutamente una buona notizia, dato che la rotta libica, come quella tunisina, sono molto complicate da affrontare per barconi spesso malandati e rattoppati.
Coloro che partono dalla costa tunisina sono generalmente per lo più tunisini e subsahariani. La grande differenza tra Libia e Tunisia quando si parla di migrazione irregolare è che in Libia i migranti attraversano un calvario spaventoso: vengono spesso imprigionati, estorti e trattati come schiavi. E, anche se non si hanno dati ufficiali, molti di loro muoiono prima di tentare la sorte imbarcandosi.
Decine di persone sono morte negli ultimi mesi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Nel luglio 2021, 43 persone sono annegate su una barca che trasportava 84 persone e che partiva anche dalla città libica di Zawara, vicino al confine con la Tunisia. Nel novembre 2020, 74 migranti hanno perso la vita e 47 sono stati salvati, dopo essere salpati dalla città libica di Khoms.
L’agenzia Missing Migrants (Migranti scomparsi), appartenente alle Nazioni Unite e dedicata alla documentazione di morti e scomparse, segnala che nel 2021 la rotta del Mediterraneo è stata la più mortale con 2.048 morti, seguita dalla rotta Africa (1.488; di cui 1.109 sulla rotta delle Canarie), America (1.248), Asia orientale (779), Europa (133) e Asia occidentale (99).
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