Trovato il corpo di un’altra bambina dopo il naufragio di Crotone, per il quale si contano, al momento, 67 vittime.
Sale a 67 il numero delle vittime del naufragio di Crotone, nel quale hanno perso la vita sia adulti che bambini. Un’altra tragedia del mare che ha avuto luogo, questa volta, dopo la traversata della speranza messa in atto da quasi 200 persone che cercavano un futuro migliore. Ritrovato, nelle ultime ore, il corpo di una bambina.
Naufragio di Crotone, ritrovato il corpo di una bambina
Tra le vittime del naufragio di Crotone si conta un ulteriore minore: si tratta di una bambina che si aggiunge alla drammatica conta delle vittime che è stata fatta sulla spiaggia di Steccato di Cutro, dove sono state ritrovate, al momento, 67 salme.
Nelle scorse ore, è stato rinvenuto anche il corpo di un bambino. In totale, sono stati identificati 25 afghani, 1 pakistano, un siriano e un palestinese.
Al Palasport è stata allestita la camera ardente che ospiterà tutti i corpi, ritrovati privi di vita, che erano a bordo della barca che è andata distrutta. Ennesima tragedia di una traversata finita male che getta ulteriori polemiche sulla questione migranti.
Avviata l’inchiesta: emergono dubbi e critiche
Critiche sono emerse, inoltre, anche in merito alle dichiarazioni del Ministro Piantedosi, accusato di “cinismo incredibile” da parte del portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, il quale sottolinea che si sarebbero potute salvare molte più persone se ci fossero stati governi che non definivano le Ong come “tassisti del mare in combutta con i criminali“.
Sono stati formulati dei dubbi in merito all’operato di Frontex e sulla relativa catena di soccorso attivata per portare in salvo i migranti.
Dopo le parole del ministro Piantedosi che ha precisato che l’imbarcazione “non ha chiesto aiuto“, Giuseppe Capoccia, procuratore capo di Crotone, ha ribadito che l’inchiesta avviata non fa riferimento ai soccorsi, bensì al naufragio, anche se si sono raccolti diversi dati al fine di “inquadrare la situazione”.
Capoccia, inoltre, sottolinea il fatto che non ci sono state dichiarazioni in merito a “un evento Sar per questo barcone“, pertanto non è scattata un’operazione di soccorso e ricerca delle vittime ma che, in quanto padre di famiglia e cittadino, prova molta “rabbia” nel “pensare che forse qualcosa si poteva fare per salvare quelle persone“, secondo quanto riportato da La Repubblica che lo ha intervistato in merito alla spinosa questione.
La vicenda, dunque, dovrà essere ulteriormente chiarita mediante le apposite verifiche che saranno effettuate al fine di comprendere come si sono svolti realmente i fatti.