Terribile ritrovamento questa mattina a Crotone, dove 30 cadaveri di migranti sono stati rinvenuti in spiaggia.
Sul posto sono giunti i Carabinieri e gli agenti di Polizia, che hanno trovato altri corpi che galleggiavano in mare nei pressi della riva.
Strage di migranti a Crotone
Sono 30 i corpi di migranti senza vita trovati poche ore fa in una spiaggia a Crotone. Lo sbarco. Si tratta di un bilancio terribile e una scena altrettanto orrenda quella che si sono trovate davanti le forze dell’ordine al loro arrivo.
I cadaveri erano adagiati in spiaggia e altri erano sparsi un po’ ovunque nelle vicine acque della località Steccato, in zona Cutro. Sono in corso le operazioni di recupero dei migranti per poi procedere con l’identificazione.
Molti devono ancora essere recuperati dal mare e quindi il bilancio è inevitabilmente destinato ad aumentare, in particolare si pensa che oltre alle persone che sono in spiaggia e in mare, ce ne siano altre 40 disperse.
Carabinieri e Polizia sono sul posto, aiutati anche dagli uomini della Guardia di Finanza, quelli della Guardia Costiera che si sono spinti anche a largo con il supporto delle motovedette, e i pompieri per coordinare la rimozione delle salme e i soccorritori del 118 e della Croce Rossa per il trasferimento all’obitorio.
Dettagli sul naufragio
Il barcone da cui sono naufragati i migranti trasportava 250 persone e non ha retto le onde agitate. Mentre la Calabria è in lutto per quanto accaduto, il governatore chiede l’aiuto dell’Europa per arginare queste tragedie che sono sempre più frequenti, anche se effettivamente mai di questa gravità.
Secondo le informazioni trapelate, ci sono molti bambini fra le vittime ma c’è anche un lato positivo, 50 persone sono state tratte in salvo dal natante che si è schiantato sugli scogli.
Si tratta di migranti che arrivano dall’Iran, dall’Afghanistan e dal Pakistan. Le motovedette sono a lavoro per tentare di salvare altre persone, è una lotta contro il tempo perché i dispersi sono tanti e ogni minuto potrebbe essere prezioso per trovarli ancora in vita.
Le parole di Piantedosi
Il ministro Piantedosi è intervenuto sulla vicenda parlando di tragedia che però poteva essere evitata all’origine, bloccando le partenze.
Tra i superstiti è stato fermato un presunto scafista e proprio queste sono gli individui che condannano a morte queste persone promettendo grandi cose e portandoli ad affrontare un viaggio pericoloso ed estenuante.
Piantedosi ha puntato il dito verso chi organizza queste tratte, definendo il naufragio come un evento tragico che impone innanzitutto un cordoglio per le vite spezzate.
Poi sottolinea l’importanza nel fermate le filiere dell’immigrazione irregolare dove operano gli scafisti, veri criminali che lucrano sulle vite umane senza scrupoli pur di arricchirsi.
“bisogna fermare questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e condizioni proibitive”.
È importante secondo il ministro dell’Interno promuovere iniziative per bloccare le partenze perché la situazione è diventata insostenibile, come precisato dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che chiede aiuto all’Unione Europea per dialogare con i Paesi d’origine dei migranti e arginare l’emergenza.