Naufragio di migranti a largo di Lampedusa, 3 dispersi

È un’emergenza senza tregua quella dei flussi migratori, l’ultimo naufragio si è verificato questa notte a largo di Lampedusa.

Migranti
Migranti – Nanopress.it

Dopo eventi drammatici come quello di Cutro a febbraio e il recente nel Peloponneso, questo sembra di poco conto poiché al momento non sono state registrate vittime ma solo 3 dispersi, tuttavia la situazione continua comunque ad allarmare e il lavoro delle autorità italiane prosegue senza sosta per salvare le vite dei migranti. Ne arrivano a centinaia ogni giorno, specialmente sull’isola siciliana dove l’hotspot di contrada Imbriacola è spesso al collasso nonostante i tanti trasferimenti che vengono pianificati ogni giorno. Proprio in questa struttura sono state portate dopo i primi controlli medici, le 44 persone salvata dal naufragio in area Sar.

Naufragio di migranti a largo di Lampedusa

Continua l’emergenza migranti in Italia e in particolar modo a Lampedusa. A largo dell’isola che ormai è famosa per questo motivo, la Guardia Costiera ha soccorso un barchino in difficoltà che è affondato in area Sar questa notte. L’imbarcazione lunga 6 metri versava in pessimo stato e non ha retto al mare agitato, così le 47 persone a bordo sono state scaraventate in mare.

Le autorità sono riuscite a trarne in salvo 44 ma secondo le loro testimonianze ne mancano 3 all’appello. All’alba i naufraghi hanno raggiunto molo Favarolo, dove i soccorritori sanitari hanno controllato le loro condizioni di salute e poi li hanno accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola che solo recentemente è stato alleggerito di diverse presenze, dato che era arrivato a ospitare circa 1.300 persone quando invece può contenerne in condizioni dignitose, circa 400.

Sempre nella notte sono arrivati altri 38 migranti soccorsi dalle motovedette della Capitaneria di Porto e fino a ieri gli sbarchi sono stati 14 con un totale di 564 persone ad affollare di nuovo il centro di prima accoglienza che è oggetto di mille polemiche. Solo ieri come dicevamo, diversi migranti sono stati traferiti a Porto Empedocle e Reggio Calabria, precisamente 1000 persone hanno lasciato l’hotspot che però sta tornando a riempirsi nuovamente e questo ha portato di nuovo il sindaco a chiedere l’apertura di un altro hotspot a supporto di questo. Al momento qui ci sono 620 ospiti, di cui 200 verranno imbarcati verso Porto Empedocle durante la mattinata.

Hotspot Lampedusa
Hotspot Lampedusa – Nanopress.it

Gli ultimi sopravvissuti, fra cui sei donne, provengono da Burkina Faso, Gambia, Camerun, Guinea, Costa d’Avorio, Sudan, Mali e Algeria. Come tanti prima di loro, sono partiti da Sfax in Tunisia e proprio pochi giorni fa abbiamo parlato di uno dei tanti passeur che organizza questi viaggi della speranza che spesso conducono alla morte. Però – ha raccontato – per le persone è più accettabile pagare per fuggire dalla povertà anche senza la certezza di arrivare a destinazione, piuttosto che rassegnarsi a quella vita.

Mediterraneo, la rotta più mortale

L’inizio del viaggio di questi ultimi arrivati, è stato alle 21 di lunedì scorso, al prezzo di 3.000 dinari libici per effettuare la traversata attraverso il Mediterraneo, ribattezzato come il cimitero dei migranti. Si tratta della rotta più mortale e in tutta Europa e nessuna calamità ha provocato numeri di vittime così alti come le tragedie in questo mare.

La più grave quella del 2015 quando morirono 1022 migranti nel Canale di Sicilia, ma più di recente possiamo citare la tragedia di Cutro e, sconfinando, quella a largo della Grecia.

Dal 2014 a oggi, stando ai dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, il Mediterraneo è la rotta più mortale al mondo per i migranti. Qui hanno perso la vita oltre 27mila persone e fra questi si sono anche persone considerate morte ma che invece sono ufficialmente state classificate come scomparse.

Guardia Costiera
Guardia Costiera – Nanopress.it

In particolare, l’area più rischiosa è quella centrale, cioè nei pressi delle coste del nostro Paese, infatti dei morti appena citati, 20mila erano diretti proprio verso l’Italia. Anche la Grecia è un Paese molto ambito come meta ma allo stesso modo si trova al centro di polemiche perché spesso le autorità respingono i migranti in mare verso la costa turca. Non a caso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato di recente il Paese per questo approccio che viola l’articolo 2 della CEDU.

Pochi giorni fa la Grecia è tornata di nuovo nelle pagine di cronaca relative ai flussi migratori, per la tragedia del Peloponneso, che rischia di essere una delle peggiori della storia recente.

 

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