Gli uomini della Guardia Costiera hanno tratto in salvo 32 migranti, mentre si sono perse le tracce di 4 di loro, tra cui due bambini, il più piccolo dei due ha appena 6 mesi.
Intanto, gli operatori della Geo Barents hanno messo in atto un nuovo salvataggio soccorrendo 90 persone, tra cui oltre 35 minori e cinque donne, che erano in viaggio su un gommone. A bordo della nave di Medici senza Frontiere si trovano ora 164 persone, tra i quali 14 donne e circa 50 minori non accompagnati.
Non si ferma la strage di migranti nelle acque del Mar Mediterraneo. La scorsa domenica sera un barchino, con a bordo 36 persone, è affondato mentre solcava le acque antistanti l’isola di Lampedusa. Quando gli uomini della Guardia Costiera hanno raggiunto l’imbarcazione, per 4 di loro il destino era già stato scritto.
Delle 36 persone occupanti l’imbarcazione, 32 sono state tratte in salvo, mentre 4 di loro risultano tuttora dispersi. Si tratta di due uomini e due bambini, uno di 6 mesi e uno di 6 anni. I due bambini viaggiavano con i loro genitori, che sono stati tratti in salvo. Le ricerche dei due corpi – al momento senza esito – vanno avanti da diverse ore.
Intanto, gli operatori della Geo Barents hanno messo in atto un nuovo salvataggio soccorrendo 90 persone, tra cui oltre 35 minori e cinque donne, che erano in viaggio su un gommone. A bordo della nave di Medici senza Frontiere si trovano ora 164 persone, tra i quali 14 donne e circa 50 minori non accompagnati.
“Il numero complessivo di arrivi irregolari nell’Ue è di circa 250mila quest’anno. Il numero complessivo di domande di asilo presentate per la prima volta nell’Ue è 660mila, il che significa che la maggior parte dei richiedenti asilo stanno arrivando lungo altre rotte, principalmente in aereo o spostandosi all’interno dell’Unione Europea”.
Sono le parole della commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, durante un incontro tenutosi questa mattina con la stampa europea.
Intanto, è toccato a Giorgia Meloni chiudere l’ottava edizione dei Med-Dialogues 2022 tenutisi a Roma. La premier ha concentrato il focus del suo discorso sui flussi migratori e la gestione degli stessi da parte dell’Italia, che sta tentando di ‘rafforzare il suo ruolo nel Mediterraneo’.
‘Il nostro Paese si fa promotore di un piano Mattei per l’Africa, una collaborazione virtuosa tra Ue e Africa, sulle orme del grande esempio di Enrico Mattei, con l’obiettivo di avere un rapporto di reciproca collaborazione’
ha proseguito ancora la premier. Step indispensabile per una gestione idonea del flusso migratorio è – secondo la Meloni – quello di creare un quadro di collaborazione multilaterale, che basi il suo lavoro sulla europeizzazione nella gestione dei rimpatri.
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