Almeno 5 i migranti morti in un naufragio a largo della Tunisia, mentre altre 7 persone risultano disperse. L’imbarcazione era partita da Sfax.
A bordo c’erano 35 persone, per la maggior parte tunisini. Fra loro diverse donne e anche bambini. Stando alle prime informazioni il barcone si sarebbe capovolto poco dopo aver lasciato la costa a Sidi Mansour e a confermarlo è stato il portavoce delle autorità di Sfax, località che ormai è nota proprio per la correlazione con i flussi migratori. Tanti trafficanti di esseri umani organizzano qui i loro traffici illeciti, mettendo a disposizione barche precarie per traversate ai limiti dell’umano.
In una situazione drammatica in cui l’hotspot di Lampedusa è costantemente sovraffollato a causa dei giornalieri arrivi di migranti nonostante i continui trasferimenti organizzati dalle autorità competenti, torniamo a parlare di quelle persone che invece non riescono a farcela.
Fra questi ci sono i morti in mare ma anche coloro che appena partiti, incontrano le prime difficoltà perché i viaggi che intraprendono sono pericolosi come le imbarcazioni su cui viaggiano, con motori che spesso si rompono a metà della traversata. Stavolta, un naufragio molto grave è avvenuto a largo delle coste tunisine, da cui un barcone con 35 persone era partito ieri per arrivare nel nostro Paese.
Invece, poco dopo aver lasciato la costa a Sidi Mansour, il barcone si è ribaltato e sono morte 5 persone. Questo è il primo bilancio, mentre 7 risultano disperse. Le autorità di Sfax hanno comunicato la notizia, precisando che i restanti 23 tunisini a bordo della barca in legno sono stati salvati. Fra loro ci sono donne e bambini, questa l’altra faccia terribile di una situazione umanitaria decisamente emergenziale.
Donne in gravidanza o con neonati tentano di tutto per scappare da condizioni di vita al margine, tanto che non sono rare le notizie di parti portati a termine quando ancora si è in mare. Un dramma senza fine che coinvolge tanti minorenni, accompagnati e non me anche molte persone che nonostante risparmino soldi per diversi mesi pur di acquistare un posto a bordo di queste bagnarole, non riescono comunque a salire per diverse ragioni e sono costrette a tornare a casa con le tasche vuote.
Poi abbiamo tragedie come quella che stiamo riportando oggi, avvenuta a largo del Paese che più di tutti è interessato dalle partenze dei migranti.
Solo una settimana fa è avvenuto un altro naufragio sempre in Tunisia e anche qui il bilancio è drammatico, infatti ci sono stati 4 morti e 51 dispersi. Gli occupanti dell’imbarcazione erano subsahariani e il naufragio è avvenuto a largo delle isole Kerkennah.
Anche qui a dare la notizia sono state le autorità di Sfax, secondo cui la Guardia costiera tunisina ha tratto in salvo due persone e ripescato 4 cadaveri in mare. Il resto della compagnia – in totale 57 migranti – è disperso e a giorni di distanza ormai abbiamo capito che ormai queste persone si sono aggiunte alle tante vittime che ogni giorno i flussi migratori clandestini producono.
Il portavoce del Tribunale di Sfax, Faouzi Masmoudi, ha annunciato l’apertura di un inchiesta da parte della Procura e lo stesso accadrà probabilmente nel naufragio avvenuto poche ore fa, dove fra le vittime ci sono anche un bambino e due donne. Lo scopo delle indagini è determinare la causa del naufragio, in entrambi gli episodi.
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