Una nave cargo contenente auto elettriche è andata in fiamme a largo delle coste dell’Olanda, una persona è morta.
L’incendio sarebbe scaturito dall’autocombustione di una delle vetture a bordo, ce n’erano oltre 2.000. Stando ai primi dettagli emersi, l’equipaggio era formato da 23 membri e molti sono rimasti gravemente feriti, però sono riusciti a lanciare l’allarme, anzi ne sono arrivati una serie e il primo è intorno alle mezzanotte. Vediamo cosa è successo.
Una tragedia quella che ci arriva dall’Olanda, dove una nave cargo registrata a Panama, che trasportava fra gli altri 25 veicoli elettrici, è stata in poco tempo avvolta dalle fiamme provocando la morte di una persona dell’equipaggio. Il rogo si è sviluppato questa notte e il primo allarme lanciato è stato a mezzanotte, in seguito al quale la Guardia Costiera del Paese è intervenuta con i propri mezzi di soccorso, coadiuvati da quelli degli operatori sanitari che hanno fatto il possibile per trasportare tempestivamente i feriti con gli elicotteri verso gli ospedali del Paese.
Purtroppo, fra le fiamme una persona è morta e non sappiamo il numero esatto dei feriti. L’unico dato certo è che a bordo della nave cargo c’erano 23 persone. Trasportava 2.857 vetture provenienti da Bremerhaven, in Germania e dirette a Port Said, in Egitto. Alcune di queste erano alimentate elettricamente e le indagini ruotano intorno alla causa probabile del rogo, ovvero l’autocombustione di una di queste vetture green che poi probabilmente ha coinvolto a catena gli altri mezzi presenti a bordo.
Secondo un portavoce della Guardia Costiera, questa è stata la causa e i media locali hanno riportato le sue parole per comunicare cosa è avvenuto a 50 chilometri (27 miglia nautiche) a nord dell’isola settentrionale di Ameland, dove le operazioni di soccorso sono state complicate a causa dell’aria tossica che si è propagata.
Una tragedia che ha sconvolto tutti, che narra dell’ennesima persona morta mentre stava svolgendo le sue funzioni. L’unico morto accertato faceva parte di un equipaggio che spesso compieva traversate simili, il carico stavolta però era pericoloso. Non è la prima volta in effetti che delle auto elettriche prendono fuoco per cause poco chiare o addirittura per la natura dei componenti senza causa specifiche.
Tutti sono stati evacuati in breve tempo grazie ai tanti mezzi arrivati sul posto dopo la segnalazione e anche se non abbiamo dati certi sulle condizioni dei feriti, è facile capire come in poco tempo il cargo sia diventato una trappola mortale in mezzo all’oceano, in cui l’aria è diventata irrespirabile, intossicando tutti.
La situazione al momento è sotto controllo e le indagini avviate dalle autorità olandesi punteranno a far luce sulla dinamica dell’incidente, grazie alle testimonianze dei presenti, ma ci chiediamo come mai questi fenomeni si verificano così spesso e da cosa sono scatenati?
La svolta green sta investendo ogni settore, anche quello della mobilità. L’introduzione dei motori elettrici al posto di quelli termici ha portato a un importante cambiamento e questa tipologia di automobili è decisamente più sostenibile. Però negli ultimi anni sono stati rilevati diversi incendi che coinvolgono i mezzi elettrici, suscitando domande in materia di sicurezza.
Andiamo subito al dunque, precisando che la motivazione degli incendi è legata alla presenza di batteri al litio, o meglio questa è la causa principale. Essendo batterie ad alta tensione possono generare calore durante il normale funzionamento e poi mantenerlo a lungo anche dopo lo spegnimento.
Se la batteria viene danneggiata o compromessa in qualche modo, ad esempio in seguito a un incidente, si può innescare un fenomeno chiamato runaway termico, ovvvero un aumento brusco di temperatura che interessa prima la batteria e poi tutto il resto dell’auto.
Si può assistere così allo scoppio della batteria stessa e poi il propagarsi delle fiamme all’intero veicolo ma non sempre accade così. Ad esempio le auto all’interno del cargo al largo dell’Olanda, erano nuove e mai usate, non potevano avere questo tipo di danneggiamenti. Tuttavia, le fiamme possono svilupparsi anche quando l’auto si trova in un ambiente con una temperatura molto alta e probabilmente è proprio quello che è accaduto, fra l’altro le autorità hanno dovuto sgomberare subito la nave perché il litio emette, da bruciato, un gas molto tossico.
Sembrano spiegazioni rudimentali visto l’anno in cui siamo e dove l’innovazione tecnologica la fa da padrona, però è proprio così ed è impossibile cambiare la natura di un oggetto come la batteria e le sue componenti al momento non possono essere cambiate. Però le case automobilistiche stanno investendo molto in ricerca e sviluppo perché questo dettaglio frena gli acquirenti nell’acquisto dei mezzi di ultima generazione preferendo invece il vecchio e caro motore a combustione, decisamente più nocivo per l’ambiente.
Gli incendi alle vetture elettriche sono un problema reale ma va precisato che questi roghi rappresentano una casistica rara sul numero totale di vetture in circolazione. Però come ci insegnano vecchi e odierni casi di cronaca, è importante sapere questa cosa ed essere pronti all’eventualità. Le fiamme possono svilupparsi anche se l’automobile non è in circolazione e il caso di oggi è un perfetto esempio. La sicurezza delle auto elettriche è una priorità perché i benefici all’ambiente sono nettamente maggiori dei possibili rischi, tuttavia l’industria automobilistica e gli organi di regolamentazione stanno lavorando per affrontare le sfide legate alle batterie al litio, in poche parole l’elemento che per diverse ragioni è riconducibile allo sviluppo delle fiamme.
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