Una nave da guerra americana ieri ha attraversato lo Stretto di Taiwan, per gli americani è un “transito di routine”.
Tra pochi giorni la Cina dovrà dare inizio alle esercitazioni intorno all’isola. Rimane alta la tensione nel Pacifico, la settimana scorsa la USS Milius aveva navigato in prossimità delle isole Spratly e il governo cinese aveva denunciato l’accaduto con forti parole “Intrusione illegale”.
Nella giornata di ieri, domenica 16 aprile 2023, un cacciatorpediniere americano, Uss Milius, ha effettuato un transito all’interno dello Stretto di Taiwan.
Secondo quanto riportato questa operazione è un “transito di routine” che è stato svolto all’interno dello Stretto dove attualmente sono in vigore le regole sulla libertà di navigazione e il sorvolo in alto mare.
Tali regole sono conformi al diritto internazionale e sono stata realizzate e applicati a seguito della conclusione, da parte della Cina, delle sue operazioni di guerra intorno all’isola di Taiwan.
Secondo la nota resa pubblica dalla Settima Flotta USA con cui si è voluto rendere nota questa operazione, si è trattato perciò solo di un transito di routine effettuato lungo il corridoio dello Stretto che si trova ben oltre il mare territoriale di qualsiasi Stato costiero.
La stessa nota riporta che questo modo di agire degli americani è la dimostrazione che gli Stati Uniti d’America si vogliono impegnare, e lo stanno già facendo, per un Indo- Pacifico libero e aperto.
Tra pochi giorni la Cina dovrebbe dare il via alle esercitazioni intorno a Taiwan. A seguito dell’operazione americana è arrivata la risposta da parte della Cina.
A parlare è stato il colonello Shi Yi che è il portavoce dell’Esercito popolare di liberazione, ha commentato così “Il livello di allerta delle truppe resta alto: difenderanno risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionali, nonché la pace e la stabilità regionali”.
Nei giorni scorsi infatti si è molto discusso di una possibile riunificazione di Taiwan alla Cina, e sebbene tutta l’Europa e i paesi occidentali hanno condannato una riunificazione con la forza, la Cina è invece rimasta sulle sue posizioni.
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang durante una conferenza stampa aveva parlato apertamente, queste le sue parole “L’indipendenza di Taiwan e la pace non possono coesistere” e aveva poi proseguito “è un affare interno della Cina e non ha bisogno di interferenze esterne”.
Aveva usato queste parole per rispondere a tutti i politici che avevano condannato la riunificazione militare dell’isola allo Stato della Cina.
Resta perciò molto alta la tensione all’interno del Pacifico e in particolare tra Cina e America. Già la scorsa settimana la USS Milius aveva fatto parlare molto a causa delle sue operazioni.
Già la scorsa settimana, infatti, la nave da guerra americana aveva navigato in prossimità delle isole Sprantly, isole che si trovano nel Mar Cinese Meridionale e che dalla Cina sono stata rivendicate.
Il governo cinese in quell’occasione aveva denunciato quanto accaduto come “un’intrusione illegale”.
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