Nazionale italiana di calcio sotto scorta: il pericolo Isis è troppo elevato

Azzurri sotto scorta   allarme terrorismo

La strage di Parigi ha portato inevitabilmente a un innalzamento delle misure di sicurezza anche nel nostro Paese: il pullman della nazionale italiana sarà infatti scortata da 4 auto, gli alberghi dove soggiorneranno i giocatori verranno preventivamente controllati, inoltre verrà posto un cordone di sicurezza in campo per evitare il contatto diretto tra i calciatori e gli spettatori.

E così anche la Nazionale Italiana diventa blindata: a decidere tali misure di sicurezza è stato il
presidente dell’Osservatorio del Viminale Alberto Intini.

Oltre al rafforzamento dei controlli a tutela dei calciatori, che si protrarranno anche nelle prossime settimane, vengono incrementate le difese anche al centro di Coverciano e a tutte le location battute dalla Nazionale.

Ma non finisce qui: nella circolare diffusa da Alessandro Pansa, capo della Polizia, si parla di aumento dei sistemi di sicurezza in tutti gli stadi d’Italia:

‘Bisogna elevare il livello di vigilanza e sicurezza in occasione di particolari eventi di carattere culturale, religioso, sportivo, musicale e di intrattenimento connotati da significativo afflusso di persone’.

Si entrerà allo stadio soltanto dopo aver superato i controlli al metal detector e il traffico auto nelle immediate vicinanze verrà fortemente ridotto.

Dopo l’attentato a Parigi è evidente che nel mirino dei terroristi sono finiti i cosiddetti soft target, ovvero tutti quei luoghi in cui si svolge l’ordinaria vita quotidiana dei cittadini.

E’ dunque prioritario incrementare la sicurezza, ad esempio, nelle sedi istituzionali, nelle ambasciate, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane, nonché nei locali pubblici, nei cinema, nelle strutture sportive e nei supermercati.

Del resto, sono stati gli stessi leader dell’Isis a diffondere messaggi tramite il web e le televisioni, in cui dicono chiaramente: ‘Colpire ovunque e in qualsiasi modo’ e se possibile con vere e proprie stragi: ‘Dove è possibile e con ogni mezzo’.

Nella capitale sono già stati messi al lavoro i 700 soldati, che avrebbero dovuto prendere servizio con il Giubileo. Un’anticipazione resasi necessaria dopo la strage di Parigi.

Il governo sta pensando anche a misure di controllo ancora più sofisticate, che garantiscano una copertura totale: l’idea è quella di un sistema di sorveglianza che monitori tutti i luoghi aperti, grazie ai satelliti e al circuito delle telecamere ad alta definizione, sfruttando inoltre le centrali di ascolto dell’intelligence.

Infine oggi verrà presentato un emendamento al ‘decreto missioni’, così da offrire ai militari delle forze speciali le medesime garanzie degli agenti segreti ‘in situazioni di crisi o di emergenza all’estero che mettano a rischio la sicurezza nazionale o dei cittadini italiani’.

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