[didascalia fornitore=”ansa”]Gian Piero Ventura[/didascalia]
Il CT Gian Piero Ventura ha promesso di dimettersi dopo la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018. La promessa è stata strappata dall’inviato de Le Iene Nicolò De Devitiis che lo ha intercettato in aeroporto dopo lo 0-0 di Italia-Svezia che ha dato la qualificazione agli avversari degli azzurri. “Si dimette o no? Ce lo promette?“, chiede l’inviato della trasmissione di Italia Uno. “Sì”, è la risposta secca. Le dimissioni di Ventura sono attese: in molti sono rimasti delusi dal fatto che non siano arrivate a ridosso del pareggio di San Siro. Ventura, che non si è presentato ai microfoni dei giornalisti al triplice fischio finale, in conferenza stampa ha chiesto scusa agli italiani e ha detto di voler parlare con i vertici della FIGC prima di prendere qualsiasi decisione.
Nel frattempo, da Sky Sport arriva l’indiscrezione sui malumori che avrebbero rovinato lo spogliatoio già dopo l’andata con la sconfitta contro la Svezia a Solna. Nel dopo partita, alcuni senatori della Nazionale gli avrebbero fatto pesanti critiche. “Allora fatela voi la formazione”, avrebbe detto il CT, minacciando le dimissioni già allora.
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Se i social e il web sono pieni di tifosi che chiedono le dimissioni di Ventura e dei vertici federali, a partire dal presidente Carlo Tavecchio, anche dal mondo delle istituzioni sportive sono arrivate pesanti critiche. Non è bastata infatti la convocazione dei massimi vertici del calcio nostrano, voluta da Tavecchio, a placare gli animi. Il ministro dello Sport Luca Lotti ha sottolineato la necessità di “rifondare tutto il calcio, mentre il numero uno del Coni, Giovanni Malagò ha parlato direttamente di dimissioni.
“Ho sentito Tavecchio, gli ho chiesto che intenzioni avesse, e mi ha detto che domani ci sarà questa riunione in FIGC. Come sapete è padrone di assumersi le responsabilità, ma se fossi in lui mi dimetterei” ha spiegato Malagò. “Un uomo di istituzioni deve ascoltare tutti ma anche ragionare con buonsenso con quelle che sono le norme. Il presidente del Coni può commissariare una federazione solo se non funziona la giustizia sportiva, i campionati o per gravi irregolarità amministrative. Ad oggi questi tre fatti non ci sono”, ha concluso, non prima di dedicare un pensiero a Gigi Buffon.
“Ci ha messo la faccia, con lui ringrazio tutta quella generazione di calciatori che ci hanno dato grandi soddisfazioni”, ha dichiarato, aggiungendo che Ventura è stata una “scommessa persa dalla federazione”.
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