Un’operazione della Guardia di Finanza e dei carabinieri di Reggio Calabria, in collaborazione con il personale di Dia e Scico su coordinamento della Dda, si è conclusa con la confisca di beni per un valore di 160 milioni di euro a carico di un imprenditore.
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio e vede coinvolto un imprenditore del posto operante nel settore edile.
Operazione contro la ‘ndrangheta a Reggio Calabria: confiscati beni per oltre 160 milioni a un imprenditore
I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il personale della Dia e dello Scico – coordinati dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia diretta da Giovanni Bombardieri – poche ore fa hanno eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 160 milioni di euro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
Quanto confiscato, precisano le Fiamme Gialle una nota, sarebbe riconducibile ad un imprenditore reggino da anni operante nel settore dell’edilizia e con una rete di attività su tutto il territorio provinciale.
Le indagini della Guardia di Finanza
Gli inquirenti avevano già evidenziato elementi di connessione con tali ambienti in due precedenti e distinte operazioni, “Monopoli” e “Martingala”, e l’attività investigativa più recente avrebbe confermato tale quadro aggiungendo nuovi elementi a carico dell’uomo.
Le attività contestate all’imprenditore edile reggino
Fiamme Gialle e Carabinieri di Reggio Calabria, alla luce delle pregresse attività e delle nuove evidenze acquisite, avrebbero ricostruito la storia patrimoniale dell’indagato dal 1985 al 2017.
Incrociando tutti i dati emersi, sarebbe stata riscontrata la disponibilità di un patrimonio ritenuto sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata dallo stesso imprenditore. Nel 2019 la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria aveva disposto il sequestro del patrimonio.
Gli inquirenti avrebbero ritenuto valido l’impianto indiziario a carico e ora è scattata l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale con la confisca dell’intero compendio aziendale: si parla di 7 tra imprese e società attive nel settore edile/immobiliare – tra cui 99 immobili e 16 veicoli -, quote di partecipazione a società del comparto turistico, 234 proprietà tra terreni e fabbricati oltre a somme per un valore complessivamente stimato in oltre 160 milioni di euro.