Neanche oggi in Europa si deciderà sul price cap

È un Consiglio europeo informale quello che oggi si è riunito a Praga per parlare, ancora una volta, del problema del caro energia. Non si deciderà nulla, e già lo si sapeva, ma si porranno le basi per il summit ufficiale del 20 e 21 ottobre a Bruxelles, in cui potrebbe essere realtà il price cap.

von der Leyen
Ursula von der Leyen – Nanopress.it

Già a marzo avevamo proposto un tetto al prezzo del gas all’ingrosso“, ha detto la presidentessa della Commissione europea arrivando al meeting nel castello ceco, ma se all’ora la proposta non era molto attrattiva, ora sono gli stessi Paesi dell’Ue a richiedere a gran voce di “limitare i picchi dei prezzi e le manipolazioni di Putin“, ha dichiarato ancora Ursula von der Leyen.

Sul price cap, a Praga, l’Unione europea metterà le basi

Ha messo quasi subito le mani avanti Ursula von der Leyen, la presidentessa della Commissione europea, al suo arrivo al castello di Praga in cui è in corso una riunione informale del Consiglio europeo. “Non sono previste decisioni“, ha detto la politica tedesca.

Ma un messaggio di speranza, per i tanti cittadini dell’Unione europea colpiti dal caro bollette, è arrivato. L’organo esecutivo, infatti, “aveva proposto un tetto al gas a marzo, ma all’epoca non era attrattivo. Ora la situazione si è evoluta e gli Stati membri vogliono discutere il price cap. Confido si possa trovare una soluzione“, ha dichiarato ancora von der Leyen. Soluzione che tornerà utile nel Consiglio di ottobre, quello previsto per il 20 e 21 a Bruxelles, e a cui in delegazione dell’Italia parteciperanno ancora il presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, e l’attuale (e forse anche futuro) ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Sul tavolo di oggi, invece, la limitazione dei “picchi nei prezzi dell’energia e la manipolazione operata da Vladimir Putin“. Ma non solo, perché nel meeting informale dei capi di governo e di Stato alla presenza anche della presidentessa del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ci sarà da discutere anche del level playing field, ovvero la possibilità per le aziende di ogni Paese di partecipare al mercato unico con equità, e del potenziamento del RePower.

Come già detto, i cittadini chiedono soluzioni. Ed è proprio da là che è partita la leader maltese, che si è detta ottimista sul fatto che si troveranno, d’altronde così era stato anche per il Covid. “Io sono molto soddisfatta del fatto che, sin dal 24 febbraio (giorno in cui la Russia ha iniziato l’invasione dell’Ucraina, ndr), l’Unione europea ha mostrato un’unità senza precedenti“, ha sottolineato Metsola.

L’ipotesi di una frammentazione non è solo una voce di corridoio e su questo la presidentessa del Parlamento europeo è stata altrettanto chiara: “Dobbiamo dimostrare che non ci siano. Vorrei vedere un accordo su un price cap, perché gli Stati non competono l’uno contro l’altro facendo offerte“, ha concluso prima di entrare in riunione e ribadire da lì il concetto.

Molte compagnie energetiche stanno facendo enormi profitti sulle speculazioni di mercato, quei profitti dovrebbero essere destinati ad alleviare la situazione delle famiglie, delle piccole e medie imprese e delle industrie alle prese con le bollette alle stelle“, ha detto nel suo discorso davanti ai 27.

Sul price cap, comunque, continuano a frenare da Vienna. Karl Nehammer, cancelliere dell’Austria, ha detto che “non dovrebbe trasformarsi in un embargo al gas dalla Russia“, ma rimane favorevole ai negoziati per arrivare a una soluzione comunitaria per abbassare i prezzi del gas e dell’energia.

Gentiloni: “Il price cap bloccato può avere delle controindicazioni”

Di price cap e delle soluzioni da trovare in Unione europea, ne ha parlato in mattinata anche Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia. Ai microfoni di Radio Anch’io su Radio1, l’ex presidente del Consiglio ha detto che l’idea di un tetto al prezzo del gas bloccatopuò avere delle controindicazioni“, per questo sarebbe meglio avere un price cap dinamico che tenga conto dell’andamento dei mercati e, soprattutto, che non si può trattare allo stesso modo Norvegia, Algeria e Russia.

Con la proposta formale della Commissione, però, la distanza tra i vari Paesi dovrebbe diminuire, ha detto ancora. Per Gentiloni, inoltre, si devono capire “anche le posizioni di chi dice ‘occhio che col tetto al prezzo del gas rimaniamo senza’“. Anche se, ha precisato, si hanno stoccaggi oltre il 90%, e anche la dipendenza dal gas russo è notevolmente diminuita passando dal 40 al 7,5%, “quel rischio – ha spiegato – si è molto ridotto in questi mesi“.

Gentiloni
Paolo Gentiloni – Nanopress.it

Il commissario ha anche spiegato la proposta avanzata da lui e dal commissario europeo per il Mercato interno e i servizi, Thierry Breton, di avere nuovi finanziamenti sul modello del Sure, bocciata da Germania, Olanda e Austria martedì all’Ecofin in Lussemburgo. “Si farà strada – ha dichiarato -, non sarà di per sé miracolosa“, ma dovrà essere affiancata, certo, dal price cap in nome della solidarietà “perché, se ciascuno usa i propri quattrini per conto proprio, visti gli squilibri che ci sono nei nostri spazi di bilancio, non è sufficiente“.

L’ex premier ha concluso il suo intervento parlando dei presunti battibecchi tra Giorgia Meloni e Draghi sul Pnrr. “Non so se ci sia uno scontro, non mi pare“, ha risposto. Dopo tutto, ha precisato, l’Italia ha raggiunto i suoi obiettivi ed è “uno dei Paesi per i quali la Commissione ha già dato parere favorevole alla seconda erogazione, l’altro è la Spagna“. Questo non significa che non ci sarà più da correre, anzi: l’emergenza c’è, e gli strumenti per uscirne si stanno tutti mettendo in campo (forse).

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