Decisione incredibile da parte di un distretto dello stato dello Utah negli Stati Uniti: vietata la Bibbia nelle scuole medie. La decisione a causa di alcuni versetti ritenuti volgari e violenti. Si tratta di una scelta unica, nel suo genere, nel mondo occidentale, presa in seguito a segnalazioni da parte di genitori e resa ufficiale da parte di una commissione composta da questi ultimi e gli insegnanti. Nonostante ciò, il libro del Vecchio Testamento continua a rimanere disponibile nelle biblioteche della zona.
Una scelta che fa discutere, quella presa da un distretto dello stato dello Utah, negli Stati Uniti. Genitori e insegnanti di una scuola vicino a Salt Lake City hanno infatti deciso di vietare la lettura e l’uso della Bibbia, in quanto ritenuta volgare e violenta, in particolare durante alcuni passaggi. A segnalare questi ultimi, un gruppo di genitori, che in seguito a una riunione con un gruppo di docenti delle scuole medie, hanno deciso di vietare la sua lettura durante le lezioni. Tuttavia, il testo sacro rimane a disposizione delle persone nelle librerie dell’area. Non è un caso isolato, visto che appena l’estate scorsa era accaduta una situazione simile in Texas. E intanto il caso della censura sui libri diventa polemica in Usa.
Scuola media negli Stati Uniti vieta la lettura della Bibbia. La scelta fatta da genitori e insegnanti: “È violenta e volgare”. Scatta la polemica sulle censure dei libri negli Usa
Una decisione che certamente fa alzare più di un sopracciglio, quella presa da un gruppo di genitori e studenti di una scuola media americana, che ha deciso di vietare la lettura della Bibbia a causa di alcuni versetti ritenuti troppo violenti e volgari.
Non si tratta, tuttavia, dell’unico caso in questione, visto che la Keller Indipendent School District, nel Texas, l’anno scorso aveva ritirato ben 41 testi tra cui proprio la Bibbia e addirittura Il diario di Anna Frank, sempre con delle motivazioni molto simili.
I testi non sono tuttavia scomparsi dalle biblioteche cittadine, e continuano ad essere disponibili per i cittadini che volessero consultarli. Tuttavia, queste decisioni non fanno altro che inasprire la questione sulla censura dei testi negli Stati Uniti.
Stando ai dati di PEN America, ovvero una delle maggiori organizzazioni a stelle e strisce per la libertà di espressione, dal 2021 al 2022 sarebbero stati ben 1586 i testi vietati in 86 distretti di 26 stati. Dati preoccupanti, considerando come il governatore ultraconservatore DeSantis della Florida, abbia addirittura vietato 50 testi di matematica, ritenendoli troppo “politici”.
Tra gli Stati più censori, in prima posizione si trova il Texas, seguito dalla Pennsylvania e quindi la Florida. A quanto pare, stando alle stime dell’American Library Association, a spingere per i divieti sarebbero soprattutto i gruppi politici di destra, come No Left Turn in Education e Moms for Liberty.
“Molti americani possono pensare che i divieti partano dai genitori, particolarmente sensibili, o semplicemente preoccupati dopo aver sfogliato un tascabile nello zaino del proprio figlio o aver sentito una domanda strana su un romanzo, fatta dal figlio a tavola. Tuttavia, la grande maggioranza dei divieti di libri in corso oggi non sono espressioni spontanee e organiche della preoccupazione dei cittadini. Piuttosto, riflettono il lavoro di un numero crescente di organizzazioni di advocacy che hanno fatto della censura di alcuni libri e idee nelle scuole parte della loro missione” ha dichiarato PEN America.