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Le Neknominate (alias Neknomination) stanno prendendo il sopravvento, sono la nuova moda del momento sui social network – su Facebook soprattutto – oltre che sul web in generale e con Youtube su tutti. Di cosa stiamo parlando? Del fenomeno che porta nel mondo di Internet un tipico gioco da bar. Il funzionamento è molto semplice: si viene nominati, si avvia una registrazione video tramite cellulare, si ordina una pinta di birra poi la si scola tutta di un sorso (birra alla goccia, altrimenti detta) e – dopo qualche parola di rito – si nominano 3-4-5 amici che avranno un tot di tempo per accettare la sfida. Dovranno ovvimente bere anche loro il bicchierone e rilanciare la sfida ad altri amici. E così via, come nella migliore delle catene di Sant’Antonio. Signore e signori, ecco la nuova moda imbecille del web.
Sarà sicuramente capitato anche a voi di trovarvi sulla bacheca un video di un amico ripreso insieme a un bel bicchierone di birra o di un qualsiasi altro alcolico. Se siete rimasti incuriositi, magari avrete anche cliccato su play. Da quel momento in poi la trama è sempre la stessa con il protagonista che scambia qualche parola con chi riprende oppure che si limita a conversare da solo davanti alla fotocamera/webcam, dicendo che ringrazia per le nomination. In seguito beve e, solitamente, verso la fine si può sentire la risatina di fine bevuta con l’ultimo sorso di liquido che si tuffa nella gola. Per alcuni l’euforia arriva subito mentre per altri è immediata. Rimane così l’annuncio: gli amici che saranno nominati. Come nella migliore delle tradizioni sul web, si dà così via a una cara e vecchia catena di Sant’Antonio, che porterà ancora e ancora più persone verso questa moda social.
Ovviamente c’è chi si ingegna con video particolari oppure con drink particolari e non birra, semplicemente birra. Ci sono video girati con cellulari d’anteguerra e altri che sembrano frutto di una produzione semi-professionale. Da dove nasce questa moda? Come buona parte dei meme online (fenomeni diventati inaspettatamente e pure un po’ incomprensibilmente celebri sul web) ci sono leggende e varie verità, quella più attendibile parla dell’Australia con successiva propagazione tra Gran Bretagna e Irlanda e nel resto del mondo. Sembra credibile perché buona parte del merito del successo delle Neknominate (nome che deriva da neck, collo della bottiglia) si deve accreditare al giocatore di rugby Ross Samson degli Scottish London che si è cimentato nell’impresa postando poi il video sul proprio canale ufficiale su Facebook.
Da quel momento, un sacco di tifosi e appassionati ha preso spunto e il fenomeno è dilagato. In Italia è arrivato grazie al passaparola iniziato dai nostri connazionali residenti – per lavoro o studio – oltre Manica. Fin qui niente di particolarmente strano visto che è un tipico gioco da bar, pericoloso e stupido come sono i giochi da bar, se non fosse che si sono già registrati diversi decessi dovuti alle Neknomination. Il primo è stato il 19enne irlandese Johnny Bryne morto annegato, il secondo il connazionale 22enne Ross Cummins che è schiattato in ospedale dopo essere stato trovato ormai in coma a casa, poi è stato il turno del 20enne Isaac Richardson che non ha retto un mix di vino, whiskey, vodka e birra e infine il 29enne gallese Stephen Brook che si è scolato di un sorso una bottiglia intera di Vodka. Lo stesso Ross Samson si è dichiarato scioccato dalla piega presa dal gioco.
È un gioco imbecille, ma non sorprendente: abbiamo tutti partecipato a sfide alcoliche simili, chi in età più tenera chi ancora oggi ormai quasi nonno. Il problema è che, dilagando sul web, acquista tutta un’altra sostanza e un’altra pericolosità perché si accresce della voglia di strafare e di superare ogni limite tipiche dell’esibizionista modello online. Che magari per girare un video in cui beve birra da un cappello con cannuccia lanciandosi mezzo nudo in discesa con uno skate contromano rispetto al traffico (è successo), rischia di causare un maxi incidente. Già perché il problema non sta tanto nel chi trinca un litro di birra e poi tira le cuoia nella sua stanzetta davanti alla webcam, ma quando questi decide bene (ad esempio) di prendere l’auto e farsi un giro per le strade. Si chiede a Youtube e a Facebook di censurare questi video, ma l’unica soluzione è il buon senso: evitare di rispondere alle Nek nomination. O aspettare qualche mese: la moda cesserà. Ma con che prezzo finale?