Nel Consiglio dei ministri che si terrà entro venerdì a Cutro, ovvero nel luogo della strage in cui hanno perso la vita, al momento, 70 migranti, il governo di Giorgia Meloni sta pensando di varare una stretta per inasprire le pene contro quelli che sono considerati i trafficanti di esseri umani, gli scafisti, richiamati anche ieri nell’Angelus di Papa Francesco (e forse non è un caso, dicono da Repubblica), con la premier che ha subito ripreso le parole del pontefice per farle sue.
Non c’è solo quello, però, nell’agenda (non quella social) di Meloni sul tema immigrazione. Sempre secondo quanto raccontano dal quotidiano di Maurizio Molinari, infatti, la leader di Fratelli d’Italia avrebbe intenzione di cambiare un po’ le carte in tavolo, iniziando con una sorta di rimansionamento del suo ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, finito al centro delle polemiche in settimane per le frasi dette sui migranti morti vicino alle coste calabresi, che pare non siano piaciute neanche alla presidentessa del Consiglio.
Sull’immigrazione, il governo Meloni e la premier in primis stanno pensando di varare una stretta sugli scafisti
A più di una settimana dalla tragedia di Cutro, quella in cui hanno perso la vita 70 migranti, al momento, arrivati dalle coste della Turchia, il tema e le polemiche sull’immigrazione e affini non si sono ancora placate. Proprio sabato, al rientro dalla sua missione diplomatica prima in India e poi ad Abu Dhabi, la presidentessa del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per rispondere alle critiche, arrivate anche dal sindaco di Crotone, ha annunciato che il prossimo Cdm sarà proprio nella cittadina calabrese che è stata il teatro della strage.
Una maniera per far sentire la vicinanza dell’esecutivo alla gente del posto dopo che, per giorni, la leader di Fratelli d’Italia ha evitato di andarci – al posto suo, c’è andato, alzando un polverone non da poco, il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ma anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la neo segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.
Proprio il titolare del Viminale, secondo quanto hanno riferito da Repubblica, potrebbe avere un ruolo chiave, ma in negativo, nel prossimo Consiglio dei ministri. Le parole pronunciate da Crotone, infatti, così come quelle dette dopo – quelle sul fatto che la disperazione non può giustificare i viaggi della speranza in cui si mette in pericolo la vita dei figli -, oltre ad aver aizzato le opposizioni che hanno chiesto le sue dimissioni (in primis proprio la deputata dem), non sono piaciute neanche alla premier, e neanche ai suoi consiglieri che hanno premuto fino all’ultimo affinché ci mettesse la faccia in prima persona e, appunto, andasse in Calabria a portare la sua vicinanza.
L’idea di base è quella di fare una parziale marcia indietro rispetto a quelli che erano i piani iniziali dell’esecutivo nel merito del tema, anzi i piani di Piantedosi e di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ma che non ha mai nascosto le sue mire per il ministero a cui è al vertice il suo ex capo di gabinetto, che avrebbe dovuto portare a un inasprimento delle regole sull’accoglienza e un irrigidimento delle procedure per i rimpatri.
La nuova norma, che si discuterà entro venerdì, invece, dovrebbe portare a una stretta sulle pene per i cosiddetti trafficanti di esseri umani, gli scafisti, che sono finiti al centro del discorso anche di Papa Francesco ieri, nell’Angelus, e che Meloni ha accolto di buon grado (esattamente come il segretario federale della Lega). Anche questo, hanno detto sempre dal quotidiano romano, che hanno interpellato alcune fonti, non sarebbe un caso: la premier e il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, avrebbero avuto dei contati con la Segreteria di Stato del Vaticano.
Sul tavolo, poi, ci potrebbero essere anche delle nuove regole per quanto riguarda i salvataggi in mare, ma su questo, oltre a non esserci certezze, ci potrebbero essere anche dei confronti all’interno della squadra di governo. L’obiettivo di Palazzo Chigi sicuramente è quello di eliminare qualsiasi zona grigia.
Piantedosi incontrerà la presidentessa del Consiglio, Salvini rimarrà al Nord
Un altro modo per farlo è anche quello di chiarire le posizioni del ministro degli Interni prima che lui vada in audizione alla Camera, domani, per chiarire cosa effettivamente è successo nella strage di Cutro – secondo quanto riporta l’Ansa, tra l’altro, la procura di Crotone, che ha aperto un’indagine, la prossima settimana eseguirà l’incidente probatorio che l’obiettivo di cristallizzare le prove che potrebbero emergere dai racconti dei sopravvissuti alla traversata partita dalla Turchia e quello degli scafisti.
Ecco, prima di parlare davanti ai deputati, specialmente a quelli dell’opposizione, già molto agguerriti, Meloni e Mantovano hanno invitato il ministro a Palazzo Chigi perché vogliono capire da Piantedosi l’esatta ricostruzione dei fatti. La presenza del sottosegretario, per altro, non è casuale, piuttosto servirà a mettere in chiaro al titolare del Viminale che lui che ha preso in mano la nuova fase.
A questo incontro, che avverrà nelle prossime ore, pare sia stato invitato anche Salvini, che però ha già chiarito che nella sua agenda non ci sono appuntamenti a Roma, ma solo al Nord, un modo come un altro per tenersi lontano da quello che è successo a Cutro, in cui però sarà costretto ad andare per volontà della sua numero uno.
Intanto, però, sempre secondo quanto riferito da Repubblica, anche la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine su quanto successo in Calabria, senza indagati o ipotesi di reato. A presentare l’esposto per valutare la responsabilità ministeriale in relazione alla macchina dei soccorsi sono stati alcuni parlamentari dell’alleanza Verdi e Sinistra, i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e la senatrice Ilaria Cucchi.