Tra le tante novità contenute nel Decreto Lavoro approvato ieri dal Cdm di trova anche un bonus per i lavoratori a termine non stabilizzati dopo due anni. Si tratta di una buonuscita dedicata ai soggetti con lavoro a tempo determinato che dopo 24 mesi non siano stati messi a tempo indeterminato, che potranno ricevere 500 Euro. Novità anche per una possibile proroga di 6 mesi della cassa integrazione Alitalia.
Un bonus di 500 Euro per i lavoratori a termine non messi a tempo determinato dopo 24 mesi. Questo è quanto contenuto nel nuovo Decreto Lavoro approvato dal Consiglio dei ministri ieri 1° maggio. Sarà in vigore per i contratti a termine stipulati dopo il decreto, e non varrà per i lavori stagionali. La somma si ridurrà in caso il contratto abbia una durata inferiore ai 24 mesi, mentre non sarà dovuto in caso di durata ancora minore.
“Viene corrisposto un importo una tantum a titolo di welfare di 500 euro, se al termine della durata il contratto non è trasformato a tempo indeterminato” si legge nella bozza del Decreto Lavoro approvato in Consiglio dei ministri ieri.
“È ridotto in caso di contratto di durata inferiore a ventiquattro mesi, mentre non è dovuto per i contratti di durata inferiore” si legge poi. Nulla da fare, quindi, per i lavori a termine di alcuni mesi.
Ci saranno inoltre meno limiti per le causali relative proprio ai contratti a termine e i relativi rinnovi. Ciò varrà per quelli superiori a un anno e inferiori ai 24 mesi, poiché fino a un anno non sono necessarie. Le causali sono affidate a i contratti collettivi o trovate dalle parti per questioni organizzative, tecniche o produttive, sempre a patto di farlo entro il 31 dicembre 2024.
Nel testo del decreto, è presente anche una possibile proroga della cassa integrazione per i lavoratori Alitalia, data, tuttavia, “Soltanto previa attivazione di un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa”.
Questo ammortizzatore sociale sarà disponibile anche per i lavoratori dell’ex Ilva di Taranto. Per questi lavoratori, infatti, dovrebbe finire il 19 giugno di quest’anno, come da legge, e questa proroga va ad aiutare nello specifico le aziende in difficoltà: “quelle che non siano riuscite a dare completa attuazione, nel corso del 2022, ai piani di riorganizzazione e ristrutturazione originariamente previsti per prolungata indisponibilità dei locali aziendali, per cause non imputabili al datore di lavoro”.
Confermate anche le caratteristiche dell’assegno di inclusione, che verrà dato agli occupabili, questi ultimi saranno obbligati ad accettare un contratto a tempo determinato, non inferiore ai 12 mesi o a tempo indeterminato, senza limiti di chilometri, sul territorio italiano, pena la cancellazione del beneficio.
Il lavoro proposto dovrà essere a tempo pieno o a tempo parziale ma non inferiore al 60% di quello “full time“, inoltre la retribuzione non potrà essere inferiore a quanto previsto dai contratti collettivi e non dovrà trovarsi a più di 80 chilometri dalla residenza dell’occupabile.
Novità anche per i voucher per le prestazioni occasionali, la cui soglia passerà dai 10.000 ai 15.000 Euro, e varrà per chi lavora nell’ambito dei parchi di divertimento, centri termali, fiere o congressi.
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