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Nel Gp di Argentina, Bagnaia cade ma trionfa comunque l’Italia con Bezzecchi

In Argentina, nel secondo Gran Premio stagionale della MotoGp, a vincere su tutti è un italiano, quello che probabilmente nessuno si aspettava: Marco Bezzecchi della Ducati Valentino Rossi, che non solo ha vinto il suo primo Gp tra i grandi ma ora è anche il leader del mondiale. Davanti anche a Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, che, dopo una buona partenza con la sua rossa di Borgo Panigale, e dopo aver sorpassato Alex Marquez, è scivolato sul bagnato e in ultima posizione. Meglio Fabio Quartararo, che dopo essere caduto, è riuscito a rialzarsi e ad arrivare settimo, ma bene soprattutto il suo connazionale della Ducati Pramak che è arrivato secondo e dopo due sorpassi bellissimi a Fabio Morbidelli e Alex Marquez.

Marco Bezzecchi – Nanopress.it

Sotto la pioggia incessante, e con il terreno bagnato, in Argentina, nel circuito di Termas de Rio Hondo, l’Italia e gli italiani sono i protagonisti anche del secondo Gran Premio stagionale della MotoGp. A salire sul gradino più alto del podio stavolta, però, non è il campione del mondo in carica, Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, in sella alla sua Ducati, ma Marco Bezzecchi, che invece corre per la Ducati sì, ma del team di uno dei mostri sacri delle due ruote, ovvero Valentino Rossi.

Nel Gp di Argentina vince Bezzecchi, Bagnaia cade e arriva ultimo. Il riminese della Ducati VR46 è leader del mondiale

Parte benissimo il motociclista di Rimini, che beffa subito Alex Marquez (il fratello di Marc, rimasto, invece, fermo ai box per la caduta in Portogallo) che partiva dalla pole. Il torinese, dal canto suo, prova fin dalla prima curva ad andare oltre il suo quarto posto, e ci riesce, perché gli basta nulla per mettersi alle spalle dello spagnolo della Gresini.

Francesco ‘Pecco’ Bagnaia – Nanopress.it

A dieci giri dal termine, e dopo una lunga rincorsa, Bagnaia ci ricorda perché l’anno scorso ha riportato il titolo in Italia dopo anni dall’ultima volta, in cui c’era, appunto, il Dottore: dopo un sorpasso e un controsorpasso, il ducatista si prende il secondo posto, che però dura un attimo, anzi il tempo di due giri in cui vuole andare a riprendere anche Bezzecchi. Non ci riesce e, purtroppo, scivola, sull’asfalto e nelle posizioni, tanto che torna ultimo e non riesce neanche a recuperare perché la sua moto è danneggiata.


È un rimpianto non da poco per il 26enne campione del mondo, e lo è perché non approfitta di un Maverick Vinales, anche lui non vicino alla zona punti, e al dodicesimo posto, e anche di un Fabio Quartararo, che come lui scivola e deve passare il suo mondiale in Argentina, e sul bagnato a riprendere tutti. Ci riesce fino ad arrivare al settimo posto, ma è una conquista non da poco, anche nel momento in cui il suo compagno di scuderia in Yamaha, Fabio Morbidelli, si potrebbe accomodare sul gradino più basso del podio, ma non ci riesce perché Joan Zarco è indemionato.

Dopo il sorpasso sull’azzurro, infatti, il pilota della Ducati Pramak si porta avanti a Marquez, il tutto mentre in solitudine il classe 1998 vince, di fatto, il suo primo Gp tra i grandi. È una giornata a mezzo sorriso, quindi, quella dell’Argentina per l’Italia, perché se nella prima parte di gara tutto il podio parlava in qualche maniera tricolore (come vorrebbe, tra l’altro, anche Fabio Rampelli) e quattro piloti su cinque delle prime posizioni erano italiani, alla fine nel podio l’unico a cantare per davvero l’inno di Mameli è quel Bezzecchi che dal primo all’ultimo giro ha fatto la voce grossa, anche contro chi, come Brad Binder, ieri aveva la sprint race e oggi ha subito dovuto abbandonare la gara perché è caduto. E non solo, ora è, un po’ a sorpresa, anche il leader del Mondiale con 50 punti, seguito da Bagnaia a 41 e il francese a 35.

E ha esultato, il riminese, dopo: “Sono contentissimo, non ho parole. Oggi mi sono svegliato con una sensazione strana: sapevo di essere veloce ma non così. Di solito non vado forte sul bagnato, ero spaventato ma fin dall’inizio ho trovato un ottimo feeling. È stata dura restare concentrato ma è stato bellissimo. Ringrazio tutti quelli che mi sostengono sempre“, ha detto dopo la vittoria in Argentina quasi in contraltare con il campione del mondo che, invece, ai microfoni di Sky Sport, ha spiegato di essere stato sfortunato.

Stavo spingendo – ha detto Bagnaia -, era tutto sotto controllo ma ero al limite. Mi dispiace, sono particolarmente arrabbiato con me stesso perché pensavo di aver capito come non farlo più“. “Oggi eravamo veloci, sarebbe stato un weekend perfetto con il secondo posto ma è una caduta che non mi spiego. Questo mi fa proprio incaz… Può capitare, ma non voglio che accada. Ora testa bassa e lavorare in vista di Austin. Non voglio entrare in un ‘mood’ negativo, in questo momento mi girano le scatole non sono contento di me stesso e bisogna migliorare“, ha poi concluso il torinese della Ducati che ha già messo nel mirino il prossimo Gran Premio, in cui si vorrà riprendere anche la testa della classifica piloti.

In Moto 2 trionfa Arborino, che diventa il leader del mondiale, mentre in Moto3 vince Suzuki

Per quanto riguarda, poi, la Moto 2, il Gp dell’Argentina se l’è portato a casa Tony Arbolino volando anche lui in testa alla classifica mondiale. Il pilota milanese della Kalex è arrivato davanti allo spagnolo della Speed Up, Alonso Lopez, e il britannico Jake Dixon, suo compagno di scuderia. La gara è stata accorciata a 14 giri a causa delle pessime condizioni atmosferiche e della pista. Mentre nella Moto 3 ha trionfato Tatsuki Suzuki, in sella a una Honda, imponendosi in solitaria con oltre quattro secondi di vantaggio sul brasiliano Diogo Moreira che ha preceduto di poco l’italiano Andrea Migno, entrambi su Ktm. Lo spagnolo Daniel Holgado e Moreira guidano la classifica del mondiale con 36 punti, 9 in più di Suzuki.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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