L’inflazione sia in Italia che nell’Eurozona è scesa durante il mese di marzo.
Quando parliamo di tasso di inflazione, facciamo riferimento all’aumento generalizzato del livello dei prezzi.
Rispetto a marzo del 2022, quest’anno abbiamo avuto modo di assistere su base annuale ad un ribasso di 7,7% a differenza del mese precedente, mentre a febbraio il ribasso registrato era del 9,1%.
Per quanto riguarda il confronto effettuato su base mensile, il tasso di inflazione è diminuito, trasformandosi in una valore negativo, registrando una percentuale di -0,4%. Questo ribasso ha avuto luogo anche in altri Paesi, ovvero dove si adotta l’euro come moneta. Si tratta dell’Eurozona, dove il tasso di inflazione è sceso del 6,9% su base annuale, mentre su base mensile, abbiamo avuto una diminuzione pari allo 0,9%.
Il calo d’inflazione attuale non rappresenta una diminuzione dei prezzi rispetto all’anno precedente. Ciò sta solo a significare che, rispetto al mese precedente, l’aumento dei prezzi è stato meno intenso. Per fare un esempio pratico, un prodotto che in Italia a marzo 2022 costava 100 euro, oggi ne costa 107,7. L’aumento è comunque presente, seppure non eccessivo. Per quanto riguarda l’inflazione su base mensile, invece, i prezzi registrati rispetto al mese precedente sono lievemente più bassi.
Sono diversi i motivi che hanno portato a registrare questa leggera riduzione. Nella maggior parte dei casi la riduzione è dovuta unicamente al metodo di calcolo per l’inflazione. Il tasso annuale, infatti, viene calcolato in termini mobili, dato che come base viene preso in considerazione sempre un mese differente con un tasso a sé.
Dunque il calcolo parte da un base sempre diversa e, tenendo in considerazione che già a partire dal mese di marzo 2022 i prezzi iniziavano a salire pian piano, l’inflazione è cresciuta tanto.
Oltretutto l’inflazione annuale del mese in corso, tenendo in considerazione i prezzi di marzo 2022, momento in cui ha avuto inizio lo scontro in Ucraina, ha visto un aumento minimo. Si è trattato dell’evento che ha fatto sì che i prezzi iniziassero a salire, soprattutto quelli dell’energia e del gas. Di conseguenza calcolando l’inflazione con il confronto tra marzo 2022 e marzo 2023, l’aumento del tasso non è tanto elevato proprio perché nel mese dell’anno precedente i prezzi erano già abbastanza alti.
Oggi la situazione sembra essersi stabilizzata, dato che i prezzi dell’energia sono uguali un po’ dappertutto. Il costo della vita rimane comunque alto, un dato avvalorato dal fatto che non mancano delle famiglie che hanno ancora molta difficoltà nel sopravvivere. Infine l’inflazione annuale è ancora molto alta, tant’è vero che in Italia è aumentata al 6,4% e nell’Eurozona è giunta al 7,5%.
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