La MotoGp è tornata a farci compagnia, specie in una domenica in cui né la Serie A, né la Ferrari ce ne hanno fatto. Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, che l’anno scorso ha riportato il titolo mondiale che in Italia mancava dai tempi di Valentino Rossi, ha vinto il primo Gran Premio della stagione, che si è corso in Portogallo, portando a casa, il giorno primo, anche il primo spint race di sempre.
E nel circuito di Portimao, in cui The Doctor ha il record di vittorie, ben cinque, nella gara vera e propria, il torinese della Ducati, l’altro fiore all’occhiello della nostra Italia, ha vinto imponendosi fin dal secondo giro, mentre ha combinato un guaio non da poco Marc Marquez, che pure partiva davanti a tutti al via. Il pilota spagnolo, tornato finalmente in sella alla sua Honda, ha fatto fuori anche il padrone di casa, Miquel Oliveira, caduto insieme a lui alla terza curva del terzo giro. Il portoghese, che era stata appena sorpassato da Bagnaia, ha dovuto dire addio molto prima del tempo alla possibilità di trionfare davanti ai suoi tifosi. Fabio Quartararo, che l’anno scorso ha lottato fino all’ultimo con il pilota della rossa di Borgo Panigale, è arrivato ottavo, due posizioni più avanti della sprint race di ieri, che aveva anche criticato.
L’Italia ha trovato finalmente il connubio perfetto, almeno dal punto di vista della MotoGp. Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, in sella alla sua Ducati, da campione del mondo, ha vinto il primo Gran Premio della stagione, dominando fin dal secondo giro nel circuito di Portimao, in Portogallo, e lo ha fatto “segnando” anche la prima doppietta della storia dei motori a due ruote.
Perché, ieri, nel primo sprint race mai disputato e su cui il torinese aveva speso belle parole a differenza di quanto aveva fatto quello che, sempre lo scorso anno, gli aveva tenuto testa fino all’ultimo nella classifica, il francese (italo francese) Fabio Quartararo, che invece aveva criticato duramente la novità introdotta, ha vinto sempre lui, sbaragliando ancora una volta la concorrenza. Meno fortunato è stato il suo compagno di scuderia, Enea Bastianini, che ieri invece è caduto e si è fratturato la scapola, e non ha potuto né fare le libere, né essere in pista oggi.
Ecco, la gara. Che, però, è un’altra storia, soprattutto in un circolo in cui un altro pezzo lo aveva scritto Valentino Rossi, l’ultimo italiano, prima di Pecco ovvio, ad aver portato a casa un mondiale, infatti, aveva vinto per ben cinque volte in Portogallo, e nessuno ha mai fatto meglio di lui. Ecco, a Portimao, il 26enne supportato da moto fatta ancora di più su misura, è arrivato davanti a Maverick Vinales, della Aprilia, e Marco Bezzecchi, che tra l’altro è il pilota del team del Dottore e c’era riuscito solo una volta ad arrivare tra i primi tre. E quindi un podio, praticamente, che parla italiano almeno per cinque sesti, e che ha cantato l’inno d’Italia come spesso è accaduto, ancora una volta, nella storia della MotoGp, unito.
A farne le spese, e a uscire con le ossa rotta, speriamo non in tutti i sensi, è stato il padrone di casa Miquel Oliveira, spazzato da chi, invece, partiva come primo e sulla moto pare esserci tornato per fare la voce grossa, Marc Marquez. Lo spagnolo, infatti, complice un errore, quando Bagnaia si era preso la testa della “carovana” proprio ai danni del portoghese, è caduto e ha trascinato con sé anche Oliveira, ricevendo poi anche i fischi da parte dei tifosi presenti in tribuna che sognavano che fosse proprio lui a trionfare.
Ma quello che è successo potrebbe costare caro al pilota della Honda. Oltre ai fischi, potrebbe arrivare anche una penalizzazione per Marquez, che però ha precisato ai microfoni di Sky Sport che “non era mia intenzione: ho scelto la gomma dura all’anteriore e ho avuto un grande lock: volevo andare a sinistra, non ho potuto sollevare la moto, ho evitato Martin ma non Oliveira. Mi scuso con Miguel e il suo team, l’importante è che lui stia bene“.
Dal canto suo, il portoghese ha invece detto di avere “un po’ di dolore alla gamba destra, ma non ho niente di rotto, è una notizia abbastanza positiva considerando la botta che ho preso“, sempre ai microfoni della tv di Rudolph Murdoch. “Mi sono reso conto soltanto adesso della dinamica dell’incidente, dopo aver guardato il replay. È stato strano, Marquez si è lanciato da troppo lontano, era oltre il limite, non c’è altro da dire: ha evitato Martin, ma in questo modo ha centrato me“. Quanto a un possibile problema tecnico alla moto dello spagnolo, Oliveira non ci crede, “perché quando un pilota ha un problema al freno, allora frena prima“.
E questa frase, così come la dinamica dell’accaduto, hanno fatto urlare, anche in Italia, alla polemica, specie perché i tifosi, specialmente quelli del numero 46, hanno riportato a galla le parole di Rossi, che diceva che Marquez era molto scorretto.
Tornando alla gara, poi, Fabio Quartararo, della Yamaha, francese ma di mamma italiana, che fino all’ultimo, e da campione del mondo in carica, aveva dato battaglia al pilota della rossa di Borgo Panigale fino all’ultimo, è arrivato ottavo, approfittando dell’errore di Aleix Espargarò, il fratello di quello che era caduto nelle prove, Pol. Quartararo ha migliorato di due posizioni il risultato ottenuto il giorno prima, in quella novità introdotta che il francese aveva non poco criticato alla vigilia, e di cui probabilmente si vedranno gli effetti fra qualche Gran Premio, magari non in Argentina, la prossima settimana, ma più avanti ancora.
Questo, invece, e al di là di tutte le polemiche, sicuramente, può essere ricordato per Bagnaia, sì, ma anche per le altre cadute. Oltre a quelle già dette, anche Luca Marini, per ultimo, che stava lottando per arrivare a punti, non ha finito la gara del Portogallo, e come lui non l’hanno fatto neanche Fabio Di Giannantonio, Raul Fernandez, e persino Jorge Martin, che ieri invece era arrivato secondo nella sprint race.
Per quanto riguarda la classifica, dopo solo un giro, il torinese guarda tutti dall’alto con i suoi 37 punti, e 12 lunghezze di distanza c’è Vinales, e poi Bezzecchi, come da podio. Quartararo e Marquez sono decimo e undicesimo, rispettivamente a otto e nove punti, insomma: devono già recuperare tanto al pilota Ducati, che a fine gara ha commentato il Gp dicendo che sì, è stato lungo e “non c’ero più abituato“, ma ha anche detto che è stato fatto, da lui e dalla scuderia, “un ottimo lavoro e cominciato l’anno come volevo io e voleva la squadra. Mi manca già un po’ la mia fidanzata, ma sono contento di condividere questa vittoria con tutto il team perché la moto era molto veloce e sono riuscito a sfruttarla a dovere“.
Nella domenica orfana di Serie A, in cui però scenderà in campo la Nazionale di Roberto Mancini per le qualificazioni agli Europei del 2024, impegnata contro il Malta dopo l’1-2 contro l’Inghilterra di giovedì, in cui non c’è stata la Formula 1 e non ha gareggiato neanche Jannik Sinner, in Moto2 ha vinto Pedro Acosta, che ha anche eguagliato, a quota quattro Gp vinti nella categoria, Vinales, Mika Kallio e Alex Rins ed è al ventesimo posto dei migliori di sempre, e terzo, in grande rimonta, è arrivato Tony Arbolino, classe 2000, un altro enfant prodige dello sport di casa nostra, arrivato a sei podi in carriera. Chi ha fatto il suo battesimo sul gradino più alto è il vincitore della Moto3, Daniel Holgado, anche lui spagnolo.
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