Nella notte è tornato a suonare l’allarme sulle città ucraine, l’allarme è scattato alle prime ore di oggi 01 maggio 2023 su diverse città ucraine compresa la capitale Kiev.
Le notizie sono state diffuse dai media nazionali ucraini e riportano di diverse esplosioni a Kiev, Andrii Yermak rende noto che la difesa antiaerea è al lavoro, al momento non si hanno notizie su possibili feriti o vittime.
Questa notte sono iniziati nuovi attacchi russi sulle città ucraine. L’allarme antiaereo è scattato alle prime ore di oggi, 01 maggio 2023, in molte parti dell’Ucraina e moltissime città, anche nella capitale Kiev.
Secondo quanto riportato dai media nazionali ucraini nella capitale sono state avvertite diverse esplosioni. L’allarme a Kiev è scattato intorno alle 3.40 ed è ancora attivo.
Andrii Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ha reso noto che la difesa antiaerea è attualmente al lavoro. L’amministrazione della città ha chiesto ai cittadini di rimanere all’interno dei rifugi fino a nuova comunicazione.
In totale sono stati lanciati 18 missili crociera dalle truppe russe con lo scopo di colpire obiettivi strategici.
A renderlo noto è il capo delle forze armate dell’Ucraina Valerii Zaluzhnyi sul suo canale Telegram, a riportare la notizia un corrispondente di Ukinform.
Sergii Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, ha reso noto che non ci sono danni alle infrastrutture o vittime nella capitale.
Secondo le prime informazioni tutti i missili e i droni che sono stati lanciati dai russi su Kiev sono stati distrutti nello spazio aereo dalle forze di difesa aerea ucraine.
Alcune esplosioni sono state avvertite in un’altra città, Berdiansk. Quest’ultima si trova a Zaporizhzhia ed è attualmente occupata dall’esercito russo.
A riportare questa notizia è stato il sindaco in esilio di Melitopol Ivan Fedorov attraverso Telegram come riporta Ukrinform.
Secondo il messaggio pubblicato da Ivan Fedorov diversi cittadini residenti nella città di Berdiansk hanno segnalato esplosioni all’interno dei quartieri della città. Il sindaco era in attesa di avere ulteriori notizie “buone notizie” da parte dello Stato Maggiore.
Esplosioni si sono registrate anche a Pavlograd dove l’attacco missilistico russo ha causato l’esplosione di diversi serbatoi e delle riserve di armi ucraine.
Nella serata di ieri l’esercito russo ha bombardato un’altra città che si trova nella regione di Zaporizhzhia, Orikhiv. Al momento non si hanno notizie di eventuali danni, vittime o feriti.
Intanto la Wagner continua la sua avanzata nella città di Bakhmut e le forze dell’esercito ucraino hanno deciso di trincerarsi a Chasiv Yar.
La Financial Times ha riportato le parole di un consigliere del ministero della Difesa ucraino secondo cui non tutte le armi che sono state inviate per sostenere l’Ucraina sono in buone condizioni.
Secondo quanto dichiarato i 20 obici semoventi italiani sono del tutto inutilizzabili perché non funzionanti. La notizia è stata diffusa all’interno di un articolo in cui si parla della controffensiva che l’Ucraina sta preparando.
Il presidente Zelensky nei suoi appelli all’Occidente ha più volte chiesto l’invio di armi, non armi qualsiasi ma di armi moderne per poter effettuare con successo la sua controffensiva contro i russi.
Il Papa durante il viaggio di ritorno dall’Ungheria verso lo Stato Vaticano ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti che viaggiavano con lui.
L’intervista si contrava sui colloqui che il Papa ha avuto sia con il primo ministro Viktor Orban che con il metropolita Hilarion, per valutare l’eventuale ruolo che i due possono svolgere per riuscire a raggiungere la pace sul suolo Ucraino.
Secondo il Papa la pace è possibile se si sceglie di aprire i canali e non di chiuderli, è per questo che ha invitato tutti ad aprire i rapporti.
In merito a Hilarion ha speso parole molto importanti, ha espresso il suo rispetto e ha reso noto che con lui ha sempre avuto un buon rapporti, parlando di lui come una persona intelligente con cui si può avere sempre un dialogo.
Sempre durante l’intervista ha poi fatto sapere che la Santa Sede sta operando con una missione di pace perché disposta a fare tutto quello che è necessario, al momento però non è ancora stata pubblicata e quando lo sarà, sarà lo stesso Pontefice a parlarne.
Ai giornalisti rende noto che dovrà anche incontrare Kirill, con cui non parla direttamente dall’inizio della guerra. Dopo infatti ha avuto rapporti principalmente con il metropolita Antonj.
C’è però l’intenzione di organizzare un incontro tra i due dopo che lo scorso anno è saltato l’incontro che era previsto a Gerusalemme.
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