Alle 10:03 è finito lo stranissimo Gp del Giappone. Una gara, quella del circuito di Suzuka, stoppata dalla bandiera rossa al terzo giro e ripresa dopo due ore. A vincere è stato il solito Max Verstappen, grazie al quale è anche matematicamente campione del mondo per la seconda volta.
Charles Leclerc, pilota della Ferrari, arriva subito dopo ma viene penalizzato di cinque secondi per aver tagliato l’ultima chicane, e quindi in seconda posizione arriva il compagno di scuderia dell’olandese, Sergio Perez. L’altro pilota della Rossa di Maranello, Carlos Sainz, che nella griglia di partenza era terzo, proprio davanti al messicano, sbatte subito contro il muro e finisce la gara prima del tempo.
Alle 7 ora italiana, tutto è pronto nel circuito di Suzuka, diciottesima prova del Mondiale di Formula 1. Ai nastri di partenza, Max Verstappen con la sua Red Bull scattano un po’ più avanti di Charles Leclerc e la sua Ferrari, in terza e quarta posizione, invece, ci sono Carlos Sainz, l’altro ferrarista, e Sergio Perez, il compagno di scuderia dell’olandese. Tutto come nelle gerarchie, quasi, della classifica.
La stessa classifica che dice che al campione del mondo in carica basterebbero otto punti di vantaggio sul monegasco per bissare il successo dello scorso anno, o al massimo vincere con il giro veloce. Eppure l’incidente al terzo giro dello spagnolo della Rossa di Maranello e la pioggia hanno cambiato le carte in tavola. Bandiera rossa e corsa anche contro il tempo: alle 10:02 finisce tutto.
Verstappen vince la gara, il monegasco arriva secondo davanti a Perez, ma una penalizzazione di cinque secondi per il ferrarista cambia ancora tutto. Leclerc, infatti, arrivato terzo, consente anche al pilota Red Bull di vincere matematicamente anche il secondo titolo consecutivo, a quattro Gp della fine. Insomma: piove davvero sul bagnato per la Rossa di Maranello e per Charles, che scivola al terzo posto nella classifica generale dei piloti.
Ma il Gp di Giappone è stato strano, ed è un eufemismo, anche per quanto successo a Pierre Gasly. Mentre rientrava ai box dopo l’esposizione della bandiera rossa, il pilota francese dell’Alpha Tauri stava per andare a sbattere contro un trattore, parcheggiato ai bordi della pista.
“È inaccettabile! – ha detto Gasly – Ho rischiato di morire. Abbiamo già perso otto anni fa Jules Bianchi, un ragazzo fantastico, sulla stessa pista e nelle stesse condizioni. Come è possibile oggi vedere un trattore addirittura in pista, se avessi perso il controllo della mia auto sarei morto“.
La Fia, dal canto suo, si è difesa scaricando le colpe sul pilota che, in regime di bandiera rossa, appunto, non avrebbe rispettato la velocità consentita. “L’auto 10, che era danneggiata ed era rimasta ai box dietro la Safety Car, stava procedendo ad alta velocità per raggiungere il gruppo. Mentre le condizioni stavano peggiorando, la bandiera rossa è stata mostrata prima che l’auto 10 passasse sul luogo dell’incidente dove era stata danneggiata nel giro precedente“, si legge nella nota.
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