Se la madre biologica della bambina dovesse tornare sui suoi passi, potrebbe riavere con sé la piccola e le sarebbe garantita assistenza medica, psicologica ed economica.
Intanto Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i Minorenni di Brescia, ha fatto sapere che sono già centinaia le richieste pervenute all’ospedale Papa Giovanni per accogliere la bambina, lasciata dalla madre nella Culla per la Vita della Croce Rossa di Bergamo. Accanto alla piccola – che è stata chiamata Noemi, nome scelto dall’operatrice che per prima si è presa cura di lei – un bigliettino scritto a mano che racconta una decisione sofferta, ma quanto mai consapevole da parte della madre della neonata.
Così piccola e già così amata. Noemi, la bambina lasciata nella Culla per la Vita di Bergamo, avrà presto dei genitori pronti a prendersi cura di lei. Il 3 maggio la bambina è stata adagiata nel dispositivo in cui essere possono lasciati – in totale anonimato – neonati che le madri e i padri, per qualsivoglia ragioni, non possono crescere. Mercoledì quella campana della Culla ha allertato gli operatori.
A scegliere per lei il nome Noemi è stata Antonella Matta, l’operatrice della Croce Rossa di Bergamo che l’ha soccorsa e accompagnata all’ospedale Papa Giovanni XXIII insieme a un collega. Accanto alla piccola un bigliettino scritto a mano che racconta una decisione sofferta, ma quanto mai consapevole da parte della madre della piccola.“Nata stamattina 3/05/2023. A casa solo io e lei (come in questi 9 mesi). Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo – le parole scritte in stampatello su un foglio di quaderno – Un bacio x sempre dalla mamma. Vi affido un pezzo importante della mia vita, che sicuramente non dimenticherò mai” si legge nel biglietto.
Come riferisce Tgcom24, a distanza di due giorni dall’arrivo della piccola Noemi all’ospedale di Bergamo, sono oltre 350 le richieste di adozione per la bambina. A decidere sarà il tribunale dei Minori, che dovrà scegliere una coppia affidataria in lista d’attesa.
La piccola Noemi è circondata d’amore, in ospedale i sanitari si stanno prendendo cura di lei in attesa che venga scelta una famiglia a cui affidarla. La piccola sta bene, mangia ed è in buone condizioni di salute. Se la madre biologica della bambina dovesse tornare sui suoi passi, potrebbe farlo – entro dieci giorni – e potrebbe riavere con sé la piccola e le sarebbe garantita al contempo assistenza medica, psicologica ed economica.
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