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Cronaca

Neonato in coma all’ospedale di Verona: si sospetta la sindrome del bambino scosso | Ha danni irreversibili

Il piccolo di 4 mesi è arrivato all’ospedale della donna e del bambino di Verona con i tipici sintomi del bambino scosso. 

Neonato in ospedale – Nanopress.it

È stata aperta un’indagine, al momento contro ignoti. I medici suppongono sia stato fortemente scosso, forse perché piangeva troppo, tanto da riportare un riversamento intracranico che lo ha fatto entrare in coma. Il ricovero risale a un mese fa, ma la notizia è emersa soltanto in queste ore.

Neonato in coma all’ospedale di Verona

Un dramma dai contorni ancora poco chiari quello che vede protagonista un neonato di 4 mesi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale della donna e del bambino di Verona. Il piccolo è in coma e avrebbe riportato danni irreversibili, probabilmente dopo essere stato scosso. La vicenda risale a un mese fa, ma è emersa soltanto nelle scorse ore. I medici sospettano che il piccolo sia stato scosso, probabilmente nel tentativo di calmarlo. I sanitari del nosocomio veneto hanno informato le autorità, che hanno quindi avviato un’indagine. Al momento non risultano persone indagate.

Quando i bambini vengono scossi si zittiscono, non perché si siano spaventati o perché si calmino improvvisamente, ma perché sono andati in coma, conseguente a uno strappo – a livello cerebrale – delle vene. In Italia si stima che circa l’1 per cento degli accessi al pronto soccorso pediatrico sia da attribuire alla sindrome del bambino scosso. Quattro anni fa i ricoveri erano stati 5, quest’anno sono quadruplicati.

Cos’è la sindrome del bambino scosso

La Sindrome del bambino scosso, o baby shake syndrome, rappresenta la prima causa di morte per abuso. La gran parte dei casi si verifica nei primi sei mesi di vita del lattante, quando il neonato non ha ancora sviluppato i muscoli a livello del cranio e del collo.

Ospedale – Nanopress.it

La sindrome del bambino scosso consiste nello scuotimento forte e repentino del neonato, che nel peggiore dei casi può portare anche alla morte del bambino. Il piccolo – tenuto per il busto – viene ripetutamente scosso, di solito per calmare un pianto inconsolabile, e il capo subisce delle scosse violentissime che provocano traumi a livello cerebrale, con possibile rottura dei vasi sanguigni e lesione dei nervi e conseguenti emorragie.

Le conseguenze di questa forma di maltrattamenti sono indirettamente proporzionali all’età del bambino: più è piccolo e più sono gravi e sono correlate alla violenza con cui il lattante è stato scosso. Il bambino può subire danni permanenti, anche molto gravi, come ritardi a livello neurologico. I sintomi più comuni della sindrome sono inappetenza, irritabilità, difficoltà di suzione e fratture di costole e ossa.

Filomena Indaco

Classe 1983, divoratrice di libri e di parole, giornalista pubblicista. Sono la Direttrice Responsabile di NanoPress.it

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