Il neonato Carlo Mattia è morto lo scorso 8 gennaio, tre giorni dopo la sua nascita, all’ospedale Sandro Pertini di Roma. La madre, profondamente sconvolta da ciò che è accaduto, racconta il suo punto di vista.
La donna si era addormentata qualche minuto mentre allattava il piccolo. Al suo risveglio il neonato non c’era più e le infermiere le hanno comunicato che il piccolo era deceduto.
“Avevo chiesto più volte aiuto al personale per gestire il bambino, ma nessuno mi è venuto in soccorso”.
Ha affermato la donna disperata.
Il piccolo Carlo Mattia era nato solo da tre giorni quando è morto improvvisamente tra le braccia della madre all’ospedale Sandro Pertini di Roma. La donna si era addormentata qualche minuto durante l’allattamento, quando improvvisamente si è svegliata, il piccolo non c’era più.
Attualmente si trova in stato di profondo shock. La procura di Roma ha aperto delle indagini per omicidio colposo, per tentare di capire le dinamiche della morte del piccolo, anche se per ora non vi sono indagati e il fascicolo è contro ignoti.
La madre e la famiglia di Carlo Mattia sono però parte offesa, in quanto l’ipotesi è di comportamento omissivo o scorretto dal punto di vista professionale.
La madre, dopo giorni di intenso dolore, in cui è stata costretta a leggere e sopportare di tutto sul suo conto, ha deciso di parlare ed esprimere il suo punto di vista a la Repubblica.
In primo luogo la donna ha affermato di aver chiesto aiuto al personale dell’ospedale nella gestione del bambino, dopo ben 10 ore di parto, ma di non aver ricevuto alcun supporto.
Alla domanda su come fosse morto il piccolo, la donna risponde che non ne ha idea. Quando si è svegliata non aveva più il piccolo in braccio, le hanno comunicato del decesso e l’hanno spostata in un’altra camera.
La donna afferma che fin quando non riceveranno gli esami autoptici non si può dire come sia effettivamente morto il neonato, lei dopo il sonno non l’ha più rivisto. Il bimbo era sano, pesava circa 3 chili.
Inoltre la donna è stata anche sottoposta agli esami tossicologici, su richiesta degli investigatori, i quali sono usciti negativi.
“Gli investigatori forse volevano capire se mi ero addormentata sotto l’effetto di un farmaco o se avevo assunto droghe”.
Afferma la donna. Prima di concludere il discorso poi, chiede ai media di non sparare sentenze prima del risultato degli esami e di lasciarla in pace a piangere suo figlio.
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